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Cronaca

Torna l’equitazione a Piazza di Siena, Di Paola “Grande spettacolo”

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ROMA (ITALPRESS) – Piazza di Siena festeggia il suo primo secolo. L’ovale erboso del campo di gara, a Villa Borghese, ha ospitato la presentazione dell’89° CSIO di Roma Piazza di Siena – Master Fratelli d’Inzeo 2022, disputato per la prima volta cento anni fa nel cuore di Villa Borghese. Quattro giornate di gara dal 26 al 29 maggio in due arene, quella in erba di Piazza di Siena e quella in sabbia del Galoppatoio di Villa Borghese, con un montepremi totale di 900.000 euro (100.000 in più dello scorso anno) in palio in 10 categorie. “Piazza di Siena è un progetto vincente nato nel 2017 perchè racchiude i valori che ci sono nello sport, in un luogo dove anche tutti i cittadini hanno l’occasione di fare attività fisica – ha sottolineato Marco Di Paola, presidente della Fise – Ci aspettiamo uno spettacolo meraviglioso”. L’elenco delle iscrizioni (16 nazioni, 84 tra amazzoni e cavalieri con 196 cavalli) conferma in arrivo da oltre confine un gruppo di cavalieri veramente stellari. A capeggiarli c’è lo svizzero Martin Fuchs, numero 2 al mondo. Saranno invece 30 gli azzurri in gara. “E’ un piacere per me e per Roma Capitale presentare questo straordinario evento di sport nel centenario della sua nascita e dopo due anni difficili – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri -Il concorso ippico ha tutte le condizioni per avere un grande successo e rendere ancora di più Roma capitale dello sport”. “Ci sono eventi unici e Piazza di Siena lo è – ha rimarcato il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti – perchè è una grande occasione di equitazione, ma anche molto di più per le emozioni che genera e per l’atmosfera che si respira”. Presenti alla conferenza di presentazione anche Giovanni Malagò e Vito Cozzoli. “La Fise ha acquisito grande prestigio a livello internazionale grazie al lavoro del presidente Di Paola”, ha ricordato il presidente del Coni. “Roma torna al centro del mondo sportivo con Piazza di Siena – ha spiegato Cozzoli, presidente e ad di Sport e Salute – Sarà un’altra festa di sport, in uno stadio naturale che è una location unica al mondo, un esempio di bioarchitettura a impatto zero”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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