ROMA (ITALPRESS) – “Sono stati tre anni impegnativi, ma è il riconoscimento che una politica seria di contrasto all’immigrazione clandestina non solo è legittima ma è doverosa”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Roma, in merito alla sentenza di assoluzione sul caso Open Arms.
“E’ una sentenza giusta, che mi attendevo, ma è un processo che è costato diversi milioni di euro”, ha aggiunto.
“Sicuramente la sentenza di ieri non metterà nessun ministro in difficoltà nel suo lavoro”, ha sottolineato Salvini, che a chi gli chiedeva se dopo la sentenza sia più forte del premier Giorgia Meloni sul fronte dell’immigrazione, ha risposto “Non è una prova di forza, semmai era una prova nei confronti di associazioni straniere finanziate da personaggi come Soros e compagnia, che finanziano la distruzione della nostra identità. Giorgia è stata tra i primi a chiamarmi ieri”.
“La riforma della giustizia è ancora più urgente – ha detto ancora il vicepremier -. In tribunale a Palermo ho visto una corretta, giusta, sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga. La separazione delle carriere porterebbe quello che si è visto ieri a essere la normalità in tutta Italia. Separazione delle carriere e responsabilità civile per i magistrati”.
“Ho un migliaio di messaggi a cui non sono ancora riuscito a rispondere, mi ci dedicherò fra domani e dopo. Non penso che Trump abbia il tempo di mandarmi messaggi. Mi ha fatto molto piacere il sostegno di Elon Musk, la ritengo persona illuminata – ha aggiunto -. Mi hanno fatto piacere tanti messaggi ricevuto anche da politici di sinistra: sindaci, governatori, parlamentari, ex ministri. Un conto è la battaglia politica, un conto è volere il male degli altri, io non riesco ad augurarmi di vedere Renzi, la Schlein o Conte in galera. Neanche se mi sforzo ci riesco, mi spiace che di là qualcuno ci sia”.
“Se qualcuno negli anni scorsi ha pensato ‘non puoi tornare al Viminale perchè sotto processo e potenzialmente un criminalè, questa cosa cade” con la sentenza di ieri. “Detto questo, al Viminale c’è Piantedosi, un amico, un fratello, e non corro per sostituirlo – ha chiarito Salvini -. Sicuramente quest’assoluzione è un riconoscimento che ho fatto il mio dovere e mi ripaga di tante amarezze”.
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