Cronaca
Martin vince la sprint in Thailandia, Bagnaia solo settimo
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1 anno fa-
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RedazioneBURIRAM (THAILANDIA) (ITALPRESS) – Jorge Martin (Ducati Prima Pramac) ha vinto la Sprint Race del Gran Premio di Thailandia, sul circuito di Chang, dopo una gara condotta in testa sin dalla prima curva. Per il pilota spagnolo, scattato dalla pole, si tratta del settimo successo stagionale nelle Sprint: ora il distacco da Pecco Bagnaia, leader del Mondiale e oggi settimo, si riduce a 18 punti. Completano il podio Brad Binder (Ktm), al secondo posto, e Luca Marini (Ducati Team Mooney), al terzo. Quarto Marc Marquez (Honda) davanti ad Aleix Espargaro (Aprilia), sesto Marco Bezzecchi (Ducati Team Mooney).
“E’ andata come mi aspettavo, ho cercato all’inizio di risparmiare un pò le gomme – racconta Martin – Appena Binder ha superato Marini mi sono detto che avrei dovuto spingere ancora di più. Spero di ripetermi domani”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Da Barilla un sostegno alle comunità colpite dal terremoto in Myanmar
Pubblicato
1 ora fa-
8 Aprile 2025di
Redazione
PARMA (ITALPRESS) – La Fondazione Alimenta, costituita da Barilla nel 2009, ha effettuato una donazione in favore dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, per supportare gli interventi di emergenza a seguito del devastante terremoto che ha colpito il Myanmar.
Il sisma, avvenuto nelle scorse settimane, ha causato gravi danni in diverse aree del Paese, con numerose vittime e migliaia di persone sfollate. La distruzione di abitazioni, scuole, ospedali e infrastrutture ha aggravato una situazione già fragile nel paese, generando una nuova emergenza umanitaria.
“La tragedia che ha colpito il Myanmar ci ha profondamente toccati – fanno sapere dal Gruppo Barilla -. Attraverso la Fondazione Alimenta vogliamo offrire un contributo concreto per portare aiuto alle persone colpite e sostenere il lavoro dell’UNHCR nelle aree più bisognose”.
L’UNHCR ha avviato una campagna internazionale di raccolta fondi per rispondere all’emergenza con l’obiettivo di espandere i suoi interventi di emergenza, gestire i siti dove sono accolti gli sfollati e sostenere le persone vulnerabili in sei regioni colpite fino alla fine dell’anno. Nell’ambito della risposta inter-agenzie al terremoto, l’UNHCR sta guidando la risposta in materia di alloggi, articoli di soccorso di emergenza, coordinamento dei campi e protezione.
Il sostegno della Fondazione Alimenta all’UNHCR rappresenta un aiuto importante per rafforzare questi interventi sul campo e permettere alle comunità colpite di ricevere l’assistenza necessaria per affrontare questa drammatica situazione e avviare un percorso di ricostruzione.
– Foto ufficio stampa Barilla –
(ITALPRESS).
Cronaca
Unicredit e Università di Verona insieme per l’accesso alla formazione
Pubblicato
1 ora fa-
8 Aprile 2025di
Redazione
VERONA (ITALPRESS) – UniCredit Foundation ha presentato “Oltre l’istruzione obbligatoria in Europa”, una ricerca accademica realizzata su commissione della fondazione stessa, che mette in luce le persistenti disuguaglianze educative in Europa. Lo studio evidenzia come i giovani provenienti da contesti socioeconomici meno privilegiati siano ancora significativamente sottorappresentati nell’istruzione superiore, ostacolati da vincoli finanziari, da un orientamento insufficiente e da sistemi di orientamento scolastico precoce. Questa ricerca si inserisce all’interno dell’impegno più ampio di UniCredit Foundation di offrire opportunità educative alle nuove generazioni, con un investimento di quasi 30 milioni di euro in Europa nel solo 2024.
La presentazione dello studio, avvenuta durante l’evento “Equità nell’istruzione: dalla scuola secondaria all’università in Europa”, organizzato in collaborazione con l’Università di Verona, ha offerto un’importante occasione di dialogo tra la comunità studentesca e accademica e i rappresentanti del mondo istituzionale e produttivo del territorio.
Al centro del confronto, il tema dell’equità nell’istruzione, sempre più rilevante nel dibattito pubblico a livello nazionale ed europeo. Alla presenza dell’Amministratore Delegato del Gruppo UniCredit e Presidente di UniCredit Foundation, Andrea Orcel, del Magnifico Rettore dell’università di Verona, Pier Francesco Nocini, e della Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Giovanna Iannantuoni, l’incontro si è configurato come una vera e propria call to action rivolta a istituzioni, imprese e società civile, chiamate a collaborare per affrontare in modo concreto le disuguaglianze educative sistemiche.
A livello europeo, i policymaker mirano ad elevare al 45% il tasso di istruzione terziaria tra i giovani di 25-34 anni entro il 2030, ma le disuguaglianze strutturali rimangono una sfida significativa. Secondo il rapporto in Europa, gli studenti di famiglie abbienti hanno una probabilità molto più alta di accedere all’università rispetto a quelli di contesti meno agiati. In Italia, ad esempio, più del 75% dei giovani appartenenti al quartile più alto della distribuzione del reddito prosegue gli studi universitari, mentre tra quelli del quartile più basso la percentuale scende a meno del 40%.
I sistemi di orientamento precoce (educational tracking) ridimensionano fortemente le possibilità di accesso all’istruzione superiore per gli studenti degli istituti professionali. Nei Paesi del Mediterraneo, i tassi di abbandono universitario sfiorano il 50%, con difficoltà nel completare il percorso di studi soprattutto da parte degli studenti provenienti da contesti svantaggiati. Persiste un divario di genere significativo nelle materie STEM: mentre il 33,6% degli uomini sceglie corsi di laurea STEM, solo l’8,5% delle donne lo fa. Al contrario, le donne optano molto più frequentemente studi umanistici (37% contro il 17,9% degli uomini). Sulla base di queste evidenze, a settembre 2024, UniCredit Foundation ha lanciato in Italia Uni.ON – Accendi il tuo futuro, un’iniziativa pilota da 1,5 milioni di euro. Il programma prevede l’ammissione di 200 studenti e studentesse, molti dei quali provenienti da istituti professionali e famiglie a basso reddito, a un percorso di preparazione e accompagnamento ai test di ingresso all’università. Tra gli ammessi, 70 riceveranno una borsa di studio di 5.000 euro all’anno per i primi tre anni del corso di laurea scelto oltre a un supporto di mentoring.
Andrea Orcel, Presidente di UniCredit Foundation e CEO del Gruppo UniCredit, dialogando con la comunità studentesca presente in sala, ha dichiarato: “L’Europa ha costruito un sistema educativo di eccellenza, ma persistono significative disparità nelle opportunità di accesso all’istruzione superiore. Troppi giovani di talento provenienti da contesti svantaggiati continuano a incontrare ostacoli che ne limitano il potenziale, contribuendo al perpetuarsi di profonde disuguaglianze sociali. In UniCredit Foundation siamo determinati ad abbattere queste barriere. Attraverso la ricerca, collaborazioni e iniziative mirate – come il nostro programma pilota di borse di studio e mentoring in Italia – vogliamo assicurarci che le difficoltà economiche non siano un freno al successo accademico. Investire nell’istruzione significa investire in una società più equa e più forte per le generazioni future”. La ricerca di UniCredit Foundation propone anche soluzioni concrete per migliorare l’accesso e il completamento degli studi universitari: ampliare programmi di transizione tra istruzione professionale e accademica, per facilitare l’accesso all’università per gli studenti degli istituti tecnici e professionali; riformare i curricula della scuola secondaria, rendendoli più flessibili e in grado di offrire una formazione generale più ampia; introdurre strumenti di sostegno finanziario come i Child Savings Accounts (CSAs), per supportare le famiglie a pianificare i costi educativi a lungo termine; rafforzare il mentoring universitario, fornendo agli studenti provenienti da contesti svantaggiati un supporto personalizzato per orientarsi nel mondo accademico e professionale, aumentando le loro aspirazioni e le probabilità di successo.
Per il magnifico rettore Pier Francesco Nocini “l’impegno dell’università di Verona per abbattere le barriere di accesso alla formazione universitaria ha dato importanti risultati. Lo testimonia un importante aumento della popolazione studentesca che, in meno di sei anni, è passata da 25.771 a 29.875 giovani. Il nostro progetto si è concentrato sul potenziamento del diritto allo studio, sulle politiche per aumentare la residenzialità e sul miglioramento dei servizi dedicati alle fasce universitarie in situazioni di maggior fragilità. Grazie a un importante intervento economico, la no tax area è passata da 24 a 27 mila euro di Isee, consentendo a circa 13 mila universitari di non pagare la retta di iscrizione. Le residenze per gli studenti fuori sede sono aumentate, passando da 430 posti letto del 2021 agli attuali 540 e saranno 670 entro il 2026. Dall’anno accademico 20/21 al 23/24, le studentesse e gli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento seguiti nel loro percorso formativo con servizi dedicati sono passati da 376 a 760”.
Queste tematiche cruciali sono state al centro di una tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’evento, alla quale hanno partecipato personalità accademiche di rilievo e i rappresentanti istituzionali. La discussione ha sottolineato la necessità di una collaborazione sempre più stretta tra mondo accademico, imprese e istituzioni per rimuovere le barriere all’istruzione superiore e creare un sistema più inclusivo.
-foto ufficio stampa Università di Verona –
(ITALPRESS).
Cronaca
25 anni di Axpo in Italia, quasi 9 mld di contributo economico generato
Pubblicato
1 ora fa-
8 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Una crescita continua che l’ha portata ad occupare un posto di rilievo tra le imprese italiane per fatturato e a contribuire in maniera significativa al PIL Italiano – nel 2023 per lo 0,43% – distribuendo al territorio risorse per quasi 9 miliardi di euro. E’ quanto ha registrato Axpo in 25 anni di storia posizionandosi al 34° posto tra le prime 100 aziende in Italia per fatturato, 5° posto tra i gruppi societari per vendite totali di energia elettrica al mercato finale; 9° posto tra le imprese per fatturato tra le utility; 2°posto tra le imprese liguri (la sede principale di Axpo Italia è a Genova); 10° posto nel mercato finale del gas. Sono alcuni dati emersi dalla ricerca realizzata per conto di Axpo Italia dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – presentata oggi presso il Salone degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – che fotografa l’impatto economico di Axpo Italia su Stato, Famiglie e fornitori. Nel suo messaggio il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha evidenziato il “successo aziendale, ma anche un segno di dedizione, impegno e innovazione nel panorama industriale italiano”.
Pichetto Fratin ha ricordato la partnership tra il Ministero e Axpo Italia sui progetti di riforestazione definendola un modello virtuoso di come pubblico e privato possano unire le forze per contribuire concretamente alla tutela delle risorse naturali del Paese, sottolineando infine come la presenza di Axpo in Italia rappresenti un punto di riferimento per l’innovazione, l’efficienza energetica e la sostenibilità.
Anche il Capo di Gabinetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federico Eichberg, ha sottolineato il valore di Axpo quale punto di riferimento per le imprese e i consumatori italiani e ha espresso il proprio apprezzamento per il contributo fornito in questi 25 anni allo sviluppo del comparto energetico nazionale. L’andamento del contributo allo Stato da parte di Axpo Italia tra il 2020 e il 2023 evidenzia una crescita esponenziale tra il 2020 e il 2022, seguita da una riduzione nel 2023. Nel 2020, il contributo è pari a circa 1,15 milioni di euro, valore che riflette le condizioni di mercato pre-pandemia e una minore incidenza di fattori straordinari sul settore energetico. Nel 2021 si registra un aumento drastico, con un contributo che supera i 90,4 milioni di euro, segnando un incremento straordinario rispetto all’anno precedente, probabilmente determinato dalla ripresa post-Covid, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dall’inasprimento delle politiche fiscali o contributive nel settore. L’apice viene raggiunto nel 2022, con un contributo che supera i 439,8 milioni di euro, un valore quasi cinque volte superiore rispetto al 2021. Questa crescita è probabilmente legata alla crisi energetica innescata dal conflitto in Ucraina. Nel 2023, invece, si osserva una contrazione del contributo, che scende a circa 188,3 milioni di euro, riduzione che riflette un parziale riequilibrio dei mercati energetici, un calo dei prezzi rispetto ai picchi del 2022. Dopo 25 anni di presenza sul territorio italiano, Axpo ha generato un contributo economico significativo per il Paese, pari a oltre 8,76 miliardi di euro, di cui 64 milioni in salari, stipendi e contributi alle famiglie, 188 milioni in tasse versate agli organi di governo e circa 8,56 miliardi di euro destinati alle imprese della catena del valore, rappresentando complessivamente lo 0,43% del PIL italiano.
Nel periodo 2020-2023, Axpo ha versato alle famiglie 184,8 milioni di euro, 723,6 milioni allo Stato e oltre 28,2 miliardi alla catena del valore, contando su una media di circa 2.000 fornitori l’anno. L’azienda conta 254 dipendenti, con un aumento del 4,15% dal 2020, di cui il 95% con contratto a tempo indeterminato e il 93% full time. Si registrano picchi di tassazione fino a 441 milioni di euro e il contributo delle altre imprese è cresciuto di oltre il 50%, rappresentando il 29% del totale, contribuendo anch’esse allo 0,43% del PIL italiano. Axpo Italia ha acquistato beni e servizi da una media annua di circa 2.000 imprese di varie dimensioni (dalle microimprese alle grandi imprese), distribuite su tutto il territorio nazionale. Complessivamente, nel quadriennio 2020-2023, Axpo Italia ha registrato un totale di acquisto di beni e servizi, dai propri fornitori, di 28,29 miliardi di euro, con una netta prevalenza del settore beni (24,95 miliardi) rispetto ai servizi (3,34 miliardi).
“I risultati di Axpo Italia – ha dichiarato Salvatore Pinto, Presidente di Axpo Italia – sono il frutto di un percorso di crescita costante, costruito nel corso degli ultimi 25 anni. In questo periodo, abbiamo affrontato sfide complesse, rafforzando le nostre competenze e sviluppando una relazione solida con le Istituzioni. Crediamo fermamente nell’importanza della collaborazione tra il settore pubblico e privato per garantire sicurezza e stabilità energetica al Paese. Le nostre centrali e la produzione energetica rappresentano un asset strategico per l’approvvigionamento energetico nazionale, contribuendo in modo significativo alla sicurezza energetica di una parte rilevante dell’Italia. La crescita evidenziata dai dati del rapporto che presentiamo oggi, è il risultato del lavoro sinergico di tutte le società che fanno capo ad Axpo Italia, una squadra che ogni giorno contribuisce al nostro successo”.
Secondo i dati più recenti, la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili in Italia ha raggiunto il 43,8% nel 2023, segnando un incremento significativo rispetto al 36,8% registrato nel 2011. Nel primo semestre del 2024, per la prima volta, la produzione di energia da fonti rinnovabili ha superato quella derivante da fonti fossili, con un picco storico di 33,2 gigawatt registrato il 22 giugno 2024. Attraverso investimenti mirati e l’implementazione di strategie sostenibili, ha contribuito a supportare gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione, per ridurre l’impronta carbonica e promuovere un sistema energetico più pulito e resiliente. Il rapporto tra il valore della produzione di Axpo Italia e il PIL italiano evidenzia il peso dell’azienda sull’economia nazionale. Nel 2019 e 2020, il rapporto è inferiore a 0,11, indicando un impatto relativamente limitato. A partire dal 2021, il rapporto cresce significativamente per assestarsi a 0,43 nel 2023, indicando una crescita strutturale dell’azienda rispetto al periodo pre-pandemia. Inoltre, i dati relativi al 2022/2023 testimoniano una crescita significativa dell’occupazione, un rafforzamento dell’inclusività di genere e un impegno costante nella sostenibilità. Axpo Italia si distingue come modello di riferimento per le sue politiche inclusive e innovative, contribuendo positivamente sia al mercato del lavoro sia alla società nel suo complesso. “I risultati dell’indagine – ha dichiarato Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia – confermano che Axpo gode di una ottima reputazione per qualità e affidabilità e confermano il nostro ruolo chiave in Italia non solo come fornitore di energia, ma come partner attivo nei percorsi di trasformazione ecologica e digitale delle imprese italiane. Nel corso dei suoi 25 anni di storia in Italia Axpo non solo è riuscita ad occupare un posto rilevante come fornitore di energia, ma ha assunto il ruolo di un interlocutore credibile, innovativo e orientato al bene comune, capace di coniugare business, sostenibilità e responsabilità sociale”.
“Dalla ricerca emerge che l’impatto dell’azienda per quanto riguarda il territorio, la filiera e le famiglie dei dipendenti è molto significativo – ha sottolineato Fabio Iraldo, Professore ordinario di Management, Scuola Sant’Anna di Pisa -. Questi sono indicatori non usuali per le imprese, di solito si guarda agli utili mentre noi abbiamo pensato di misurare ciò che solitamente si toglie dagli indicatori finanziari e ciò che emerge è che queste variabili talvolta sono più importanti. E’ cambiato molto nel territorio e nella filiera, il contributo è significativo”.
– foto ufficio stampa Axpo –
(ITALPRESS).


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