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Politica

Governo, Foti sostituisce Fitto come ministro per gli Affari Europei

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica ha firmato il 30 novembre 2024 il decreto con il quale vengono accettate le dimissioni rassegnate da Raffaele Fitto dalla carica di ministro per gli Affari Europei. Mattarella ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che ha proposto la nomina di  Tommaso Foti a ministro.

Subito dopo il nuovo ministro ha prestato giuramento nelle mani del presidente Mattarella alla presenza, in qualità di testimoni, del segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, e del consigliere militare del Presidente della Repubblica, Generale Gianni Candotti.

Erano presenti il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

“Tommaso Foti ha giurato da Ministro nelle mani del Presidente Mattarella e a lui desidero rivolgere le più sentite congratulazioni, mie personali e di tutto il Governo. Tommaso è un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi. Ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio. È un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione”, afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Il Ministro Foti raccoglie il testimone di Raffaele Fitto, neo Vicepresidente Esecutivo della Commissione europea, e io sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosità. Per il bene dell’Italia e degli italiani”, conclude Meloni.

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– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Politica

Mulè “La riforma della giustizia non incide su autonomia e indipendenza magistratura”

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PALERMO (ITALPRESS) – L’Italia ha effettivamente bisogno di un giudice che sia terzo e imparziale: questa figura resterà autonoma e indipendente, perché la riforma non incide in alcun modo sull’autonomia e sull’indipendenza”. Lo sottolinea il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè a margine del convegno ‘Vota sì. Per una giustizia giusta’, tenutosi all’Astoria Palace Hotel a Palermo.

“Avremo una giustizia giusta, equa e che commetterà molti meno errori– continua Mulè, – Ogni giorno in Italia ci sono due casi di ingiusta detenzione, con un pubblico ministero che non è più il dominus del processo e un giudice realmente libero avremo finalmente una giustizia giusta. Dalla popolazione ci aspettiamo ascolto: vogliamo spiegare le nostre ragioni e convincere le persone, perché la giustizia riguarda ognuno di noi. Chiunque può finire in quello che per molti è un tritacarne: questa riforma risolve il problema della terzietà e dell’imparzialità del giudice. Parlare di magistratura assoggettata alla politica con il sì al referendum è una delle più grandi bugie che si possano raccontare: la riforma non va in alcun modo a incidere sull’indipendenza della magistratura, anzi mantiene in toto l’articolo 104 della Costituzione; autonomia e indipendenza rimangono esattamente come sono scritte, si fa solo in modo che il giudice sia libero, terzo e imparziale”.

– Foto xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

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Politica

Papa Leone XIV “La pace deve guidare la sorte dei popoli e dell’intera umanità”

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CITTÀ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Non più la guerra. La pace deve guidare la sorte dei popoli e dell’intera umanità”. Così Papa Leone XIV nel corso dell’Udienza in occasione del Giubileo della Diplomazia. “La pace è il bene definitivo ed eterno, che speriamo per tutti”, ha sottolineato il Pontefice.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Valditara “Le scuole non sono e non dovranno mai essere dei luoghi di indottrinamento e propaganda politica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Credo che se siamo dei veri democratici noi non possiamo dividerci. Le scuole non sono e non dovranno mai essere dei luoghi di indottrinamento, dei luoghi di propaganda politica. Le scuole devono abituare lo studente al confronto critico, al pluralismo. La scuola delle dittature è quella che ti impone una visione senza dibattito e senza confronto”. Così Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione e del merito, intervenendo ad Atreju.

“Leggendo delle reazioni pare che ci sia una mentalità totalitaria di alcuni esponenti delle opposizioni. Quando mi si contesta che voglio fare chiarezza su Francesca Albanese, vuol dire che non si ha maturità democratica. Il ministro non si fa intimidire da nessuno e ha il dovere di far rispettare la legge, il pluralismo e far sì che nelle scuole non si faccia propaganda. Non parto con alcun pregiudizio, accerteranno gli ispettori e vedranno se si sono violate alcune regole e se c’è una responsabilità di alcuni organi scolastici”, aggiunge.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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