Economia
Ricavi +20% per Fincantieri nei primi nove mesi del 2025, Folgiero “Continua la crescita su margini e ordini”
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3 ore fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nei primi nove mesi prosegue il trend di crescita del Gruppo Fincntieri, con ricavi in aumento del 20% rispetto al 30 settembre 2024, a 6,7 miliardi. Si conferma anche la forte espansione della redditività, con un incremento dell’Ebitda del 40% a 461 milioni e un Ebitda margin al 6,9%, in costante crescita rispetto al 6,3% di fine 2024 e al 5,9% dei primi nove mesi del 2024. Sul fronte commerciale, nei primi 9 mesi sono stati finalizzati nuovi ordini per 16 miliardi, un valore superiore agli ordini acquisiti in tutto il 2024, e in aumento del 88% rispetto al 30 settembre 2024, con una crescita trainata in particolare dal segmento Shipbuilding (+130% rispetto ai primi nove mesi del 2024).
La posizione finanziaria netta, a debito per 1.648 milioni al termine dei primi nove mesi del 2025, risulta in linea con il dato del primo semestre 2025, pari a 1.644 milioni, e in leggero miglioramento rispetto a fine 2024, pari a 1.668 milioni. L’aspettativa di una continua crescita delle attività del Gruppo si riflette sulle previsioni di un incremento dei ricavi per il 2025, attesi a circa 9 miliardi. Si conferma inoltre il forte aumento della redditività con un Ebitda margin oltre il 7% a fine 2025. Si conferma infine un risultato netto positivo nel 2025. Il nuovo Piano Industriale 2026-2030 verrà approvato entro fine anno e sarà presentato nel primo trimestre 2026.
“Non possiamo che essere molto soddisfatti e riconoscenti alle persone di Fincantieri per il grande lavoro svolto. Continuiamo a perseguire una crescita robusta su ricavi, margini e portafoglio ordini con tre effetti positivi concorrenti: il consolidamento della performance economico finanziaria degli ultimi tre anni; il posizionamento virtuoso dell’azienda nel ciclo industriale positivo che caratterizza il futuro settore; la creazione di valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder sociali e finanziari. Con oltre 60 miliardi di carico di lavoro per i prossimi dieci anni – che costituisce il nuovo record di sempre – aumenta infatti l’apporto di Fincantieri all’economia nazionale e territoriale generando, grazie ad acquisti di beni e servizi in Italia per circa l’80%, visibilità economica nella filiera e stabilizzazione del lavoro”. Così Pierroberto Folgiero, Ad e direttore generale di Fincantieri, commentando i dati relativi ai primi 9 mesi.
“Continua anche a crescere il contributo del Gruppo al percorso di innovazione strategica del Paese con il lancio dei primi droni autonomi subacquei per la protezione delle infrastrutture critiche subacquee e dei porti, l’entrata nei droni militari unmanned di superficie per il pattugliamento delle coste, l’avvio della produzione in Italia di sistemi di propulsione a celle a combustibile e della produzione di pacchi batterie per uso navale militare e civile, oltre al lancio di Fincantieri Ingenium dedicata alla creazione di una piattaforma di dati e applicazioni per l’introduzione dell’intelligenza artificiale nella conduzione delle navi e nel mondo dei porti. Continuiamo infine a lavorare intensamente per incrementare la capacità produttiva nella cantieristica sia civile che militare aumentando la produttività dei nostri asset, supportando la creazione di manodopera qualificata e portando nuove tecnologie e metodologie nei processi produttivi”, conclude.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Economia
Ricavi in crescita per A2A nei primi nove mesi, investimenti per 23 miliardi fino al 2035
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3 ore fa-
12 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – A2A chiue i primi 9 mesi con ricavi del Gruppo pari a 10.170 milioni, in aumento del 12% rispetto ai nove mesi dell’anno precedente (9.097 milioni). La variazione è riconducibile principalmente all’aumento dei prezzi unitari del comparto retail, del teleriscaldamento e dello smaltimento dei rifiuti, ai maggiori volumi venduti ai clienti finali e intermediati all’ingrosso nel segmento elettrico, nonché all’apporto del consolidamento della società Duereti. In linea con l’andamento dei ricavi e delle dinamiche legate al mercato delle commodities, i costi operativi si attestano a 7.754 milioni, registrando un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+17%). Il Margine Operativo Lordo è pari a 1.729 milioni, in riduzione del 4%, rispetto ai primi nove mesi del 2024 (1.804 milioni) a seguito prevalentemente di una produzione idroelettrica più in linea con le medie storiche.
Al netto della normalizzazione relativa all’idraulicità, l’EBITDA risulta in crescita del 3%. Il Margine Operativo Lordo Ordinario è pari a 1.704 milioni in riduzione del 5% rispetto ai primi nove mesi del 2024 (1.788 milioni). Il Risultato Operativo Netto si attesta a 956 milioni, in riduzione dell’11%, rispetto allo stesso periodo del 2024 (1.070 milioni). L’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo è pari a 559 milioni, in riduzione del 16% rispetto ai primi nove mesi del 2024 (665 milioni). L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 581 milioni in riduzione del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (713 milioni). Al netto della normalizzazione relativa all’idraulicità, l’Utile Netto è in riduzione del 7%. Gli Investimenti organici effettuati nei primi nove mesi sono pari a 1.037 milioni (+15% rispetto allo stesso dell’anno precedente).
Hanno riguardato per circa il 60% interventi di sviluppo, principalmente finalizzati al potenziamento ed efficientamento delle reti di distribuzione, all’aumento della flessibilità degli impianti di generazione, all’ulteriore sviluppo di asset eolici, nonché alla crescita dei business legati alla Circular Economy e alla digitalizzazione del Gruppo. La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2025 risulta pari a 5.317 milioni (5.835 milioni al 31 dicembre 2024), sostanzialmente in linea al 30 giugno 2025. Per l’esercizio 2025 A2A conferma la previsione di un EBITDA nella parte alta del range compreso tra 2,17-2,20 miliardi e di un Utile Netto di Gruppo, al netto delle poste non ricorrenti, compreso tra 0,68- 0,70 miliardi.
Il Cda di A2A ha inoltre esaminato e approvato l’aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035 che mantiene saldi gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo definiti nel Piano di novembre 2024. La strategia, che rimane incentrata sui due pilastri della transizione energetica e dell’economia circolare, rilancia gli obiettivi industriali rafforzando i business core ed evolvendo grazie a nuovi sviluppi. Il Piano prevede investimenti per 23 miliardi. Oltre il 35% del programma di investimenti è già concluso o in corso di realizzazione. Il Piano al 2035 prosegue sul percorso avviato, con importanti investimenti infrastrutturali, in coerenza con il trend di aumento della domanda elettrica e di riduzione dei consumi finali, sempre più decarbonizzati. L’aggiornamento si fonda su un posizionamento strategico unico nei territori chiave della trasformazione digitale e nei business che ne sono coinvolti, con un modello basato sui pilastri strategici della transizione energetica e dell’economia circolare.
L’aggiornamento di Piano prevede investimenti per 23 miliardi suddivisi in 7 miliardi per l’economia circolare e 16 miliardi per la transizione energetica, che permetteranno di raggiungere nel 2035 un Ebitda di 3,6 miliardi e un utile netto superiore a 1,1 miliardi. L’ambizione del Gruppo al 2035 cresce su entrambi i pilastri: per la Transizione Energetica sono previsti 4 miliardi di RAB nelle reti elettriche, 3,7 GW di capacità eolica e fotovoltaica e 5 milioni di clienti; per l’economia circolare 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti trattati e nuovi data center da realizzare sfruttando gli asset energetici come piattaforma di sviluppo. Sulla base dello sviluppo dei progetti industriali e tenendo conto dell’andamento dello scenario dei prezzi e delle condizioni di mercato, si prevede che il Gruppo A2A traguarderà per il 2026: un Ebitda compreso tra 2,21 e 2,25 miliardi; un utile netto ordinario di Gruppo tra 0,63 e 0,66 miliardi, che include la stima di maggiori ammortamenti derivanti dal processo di Purchase Price Allocation relativo all’acquisizione del 90% della società Duereti.
L’utile netto ordinario è atteso a 0,7 miliardi nel 2028 e sopra 0,8 miliardi nel 2030, mentre si prevede si attesti a oltre 1,1 miliardi nel 2035. Il CAGR risulta pari al 6% nel periodo 2025-2030; all’8% nel periodo 2028-2035. In termini di redditività, l’aggiornamento del Piano Strategico sul periodo 2025-35 mostra un ROI medio maggiore del 9%, un ROE medio del 12%. Confermata infine la politica dei dividendi, con una crescita sostenibile del DPS (dividendo per azione) di almeno il 4% annuo. L’impegno Esg si conferma quale elemento centrale del Piano Strategico, con l’attuazione di iniziative specifiche e il raggiungimento di obiettivi misurabili. Il Gruppo ha ribadito la volontà di ridurre le emissioni dirette e indirette, ponendosi come traguardo per il 2030 un fattore emissivo Scope 1 e 2 pari a 228 gCO2/kWh verso il Net Zero al 2050.
“Con l’aggiornamento del nostro Piano Strategico, rinnoviamo con determinazione l’impegno di A2A verso una crescita industriale solida e sostenibile, orientata alla creazione di valore per tutti gli stakeholder. Abbiamo incrementato gli investimenti complessivi, portandoli a 23 miliardi di euro entro il 2035, per accelerare il percorso di sviluppo del Gruppo e aprire nuove direttrici di business innovative. La presenza storica di A2A in Lombardia – area che oggi rappresenta un polo strategico per i data center – unita all’importante acquisizione delle reti elettriche nelle province di Milano e Brescia, ci offre una posizione privilegiata per contribuire in modo concreto alla diffusione di queste infrastrutture digitali, cogliendone al contempo le opportunità industriali ed economiche. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo evolvere dal ruolo di partner energetico a piattaforma di sviluppo integrata, mettendo a valore i nostri asset, il nostro know-how e la capacità di innovazione”. Così Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A.
“Per sostenere l’aumento della domanda di energia e il processo di elettrificazione dei consumi – aggiunge – continueremo a investire in infrastrutture ‘future-fit’, potenziando le reti, la generazione e le attività legate all’economia circolare. Intendiamo consolidare la leadership di A2A in Italia e, al tempo stesso, proiettare il nostro modello di business anche a livello internazionale, valorizzando le competenze distintive maturate nei settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili. Il motore di questo Piano restano le nostre persone: sono loro che, con professionalità e dedizione, trasformano ogni giorno gli obiettivi in risultati. La sostenibilità rimane centrale nella nostra strategia. Confermiamo il target del Net Zero al 2050 e la riduzione del fattore emissivo entro il 2030, coerentemente con la visione di un futuro energetico responsabile, nel rispetto delle nuove generazioni e delle risorse del Pianeta”, conclude Mazzoncini.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
A settembre la produzione industriale è in crescita: i dati Istat
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12 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A settembre l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti del 2,8% rispetto ad agosto. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile segna aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: una variazione più ampia caratterizza l’energia (+5,4%), mentre sono più limitati gli incrementi per i beni strumentali (+1,4%), i beni intermedi (+1,3%) e i beni di consumo (+1,0%). Al netto degli effetti di calendario, a settembre 2025 l’indice generale aumenta in termini tendenziali dell’1,5% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di settembre 2024).
L’evoluzione positiva è diffusa in tutti i comparti: crescono i beni consumo (+2,3%), i beni intermedi (+1,3%) e in misura meno marcata i beni strumentali (+0,9%) e l’energia (+0,6%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+12,3%), le industrie alimentari, bevande e tabacco (+9,2%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,8%). Le flessioni più ampie si rilevano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,4%), nell’industria del legno, carta e stampa (-4,1%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-4,0%).
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Ex Ilva, i sindacati non proseguono il confronto. Governo “Rammarico”
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19 ore fa-
11 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Governo esprime “rammarico per il fatto che la proposta di proseguire il confronto sull’ex Ilva, anche relativamente agli aspetti tecnici emersi nel corso della discussione, non sia stata accettata dalle organizzazioni sindacali”. “L’Esecutivo – si legge in una nota di Palazzo Chigi – conferma in ogni caso la disponibilità a proseguire l’approfondimento di tutti gli aspetti e anche dei rilievi più controversi, sollevati dalle stesse organizzazioni sindacali alle proposte avanzate dal Governo per la gestione operativa dell’azienda in questa fase transizione”.
UGL METALMECCANICI “SERVE ULTERIORE IMPEGNO DA PARTE DEL GOVERNO”
Si è concluso l’incontro con il Governo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, durante il quale è stato presentato il piano per la decarbonizzazione del sito di Taranto. “Nel corso della riunione è stato annunciato il coinvolgimento di un operatore estero, incontrato lo scorso venerdì. A seguito di tale incontro, è stata avanzata una richiesta di ulteriori chiarimenti in merito alla manifestazione di interesse da parte dello stesso operatore”. Lo rendono noto Antonio Spera, Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, Daniele Francescangeli, Vice Segretario Nazionale con delega alla siderurgia, e Vittoria Buccarini, componente della Segreteria Nazionale.
“Preoccupa fortemente la situazione dei lavoratori che saranno collocati in cassa integrazione. Dal 1° gennaio, con la fermata delle batterie di cokefazione, si arriverà a circa 6.000 lavoratori in cassa integrazione – dichiarano i rappresentanti UGL -. Pur essendo prevista un’integrazione al reddito, la situazione resta estremamente pesante, poiché avrà ripercussioni anche sull’indotto, sugli appalti, sui trasporti e su tutto ciò che ruota intorno al gruppo ex Ilva”.
“Inoltre, un futuro piano di decarbonizzazione con l’introduzione di forni elettrici comporterà un ulteriore impatto occupazionale, con un numero di esuberi non ancora quantificato, senza considerare i 1.700 lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria”, spiega l’UGL Metalmeccanici. “Chiediamo un piano chiaro e condiviso – sottolinea Spera – che preveda investimenti concreti, numeri certi per l’occupazione e prospettive reali per il rilancio dell’ex Ilva, da costruire con il senso di responsabilità di tutte le parti coinvolte”.
Durante il tavolo è stato inoltre ribadito, su richiesta delle organizzazioni sindacali, che il Governo resta disponibile a valutare una partecipazione diretta dello Stato per rafforzare e garantire gli investimenti e la stabilità dell’assetto societario. È stato infine ricordato “il veto dell’amministrazione comunale di Taranto, che ha fatto venir meno una potenziale manifestazione di interesse per la realizzazione di un impianto destinato alla fornitura di gas”.
“Ribadiamo – conclude la UGL Metalmeccanici – la necessità di un impegno concreto anche a livello europeo per la siderurgia, riconoscendo il lavoro che l’Italia sta portando avanti in seno alla Comunità Europea per il futuro del settore”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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