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Cronaca

AMBIENTE – LOMBARDIA: CAMPI BIO TRIPLICATI IN 10 ANNI, DA BIOGAS SPINTA CON CONCIME NATURALE

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È più che triplicata in dieci anni la superficie a biologico in Lombardia, passata da 14.650 ettari del 2009 a oltre 56 mila nel 2019. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) in occasione del seminario su biologico e biogas organizzato a Trescore Cremasco (CR) presso l’allevamento dell’azienda agricola Carioni alla presenza di Paolo Voltini (Presidente Coldiretti Lombardia) e Fabio Rolfi (assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi) e a cui ha partecipato anche una delegazione di Coldiretti Pavia guidata dal Presidente Stefano Greppi e dal Direttore Rodolfo Mazzucotelli.

Un trend – continua la Coldiretti – che risponde all’aumento della domanda dei consumatori con gli acquisti di alimenti biologici che in Italia hanno raggiunto la cifra record di 4,3 miliardi di euro nel 2020 in aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Per sostenere la spinta alle produzioni biologiche  – spiega la Coldiretti Lombardia – un’opportunità arriva dagli impianti di biogas agricoli con la produzione di concime naturale a partire da residui e sottoprodotti degli allevamenti e dei campi. In Lombardia – afferma la Coldiretti su dati regionali – sono attualmente 450 gli impianti di questo tipo sui duemila presenti in Italia.

Le stalle sono alla base della nuova economia green con la produzione di letame e liquami, indispensabili per fertilizzare i terreni in modo naturale e garantire all’Italia la leadership europea nel biologico e la produzione di energie rinnovabili come il biogas, in un’ottica di economia circolare e diversificazione aziendale. “Le aziende agricole lombarde e italiane hanno già raccolto la sfida della sostenibilità – commenta Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia – Per proseguire su questa strada bisogna ora creare le condizioni affinché la sostenibilità non sia vista solo come uno slogan ma si traduca sempre più in opportunità concrete per le imprese, come nel caso del biogas”.

Gli impianti di biogas in Italia – continua la Coldiretti – oggi producono anche 1,7 miliardi di metri cubi di biometano, ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – conclude la Coldiretti – rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10% di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale.

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Cronaca

Papa Francesco “Seminare quotidianamente semi di pace perchè germoglino”

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ROMA (ITALPRESS) – “Grazie per questo cammino ricco di idee, di iniziative, di percorsi formativi e di attività, che intendono promuovere una nuova visione del mondo. Grazie per essere pieni di entusiasmo nell’inseguire obiettivi di bellezza e di bontà, in mezzo a situazioni drammatiche, ingiustizie e violenze che sfigurano la dignità umana. Grazie perchè con passione e generosità vi impegnate a lavorare nel cantiere del futuro, vincendo la tentazione di una vita appiattita soltanto sull’oggi, che rischia di perdere la capacità di sognare in grande”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza in Sala Nervi ai seimila studenti e insegnanti della Rete nazionale delle Scuole di Pace.
“Oggi più che mai, invece c’è bisogno di vivere con responsabilità, allargando gli orizzonti, guardando avanti e seminando giorno per giorno quei semi di pace che domani potranno germogliare e portare frutto. Grazie ragazzi e ragazze” ha aggiunto il pontefice.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

Norris in pole nella sprint del Gran premio di Cina

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SHANGHAI (CINA) (ITALPRESS) – Lando Norris scatterà dalla pole position nella gara sprint del Gran Premio di Cina, in programma domani alle 5 italiane sul circuito di Shanghai. In una qualifica svolta sotto la pioggia, il pilota della McLaren si vede restituire il tempo di 1’57″940 che inizialmente era stato cancellato per infrazione dei track limits e soffia così la prima posizione in griglia a Lewis Hamilton, che lo affiancherà in prima fila con la sua Mercedes. Alle loro spalle Fernando Alonso (Aston Martin) e Max Verstappen (Red Bull), quindi Carlos Sainz (Ferrari) in quinta posizione davanti a Sergio Perez (Red Bull). Charles Leclerc deve accontentarsi con l’altra Rossa della settima casella in griglia, in quarta fila affiancato da Oscar Piastri su McLaren, quindi le due Kick Sauber di Valtteri Bottas e del beniamino di casa Zhou Guanyu. “E’ stato complicato guidare con questa pioggia e con questo asfalto – commenta Norris – Ero nervosissimo prima delle qualifiche, perchè quando sai che pioverà non è facile, soprattutto quando devi rischiare tanto e spingere. Ma ero veloce, il mio giro è stato sufficiente per la pole. Non sono vere e proprie qualifiche ma va bene così. C’erano sono solo tre giri da fare, i primi due sono andati male, il terzo benissimo. Comunque siamo al primo posto, come volevamo, ed è una bella sorpresa per domani”, chiosa Norris.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Energia, Besseghini “Dalle tutele graduali vantaggi per i consumatori”

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MILANO (ITALPRESS) – “Quella del Mar Rosso è una situazione potenzialmente rilevante per alcuni trasporti di gas, in particolare quelli che vengono dal Golfo Persico, però in un’economia molto orientata su Lng forse in questo momento non è l’elemento prevalente”. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Per Besseghini un’instabilità “più macroscopica” in quell’area “potrebbe avere un peso ancora più rilevante perchè non sarebbe un fatto puntuale così semplicemente gestibile ma potrebbe chiamare in campo l’interruzione di fornitura o aspetti di logistica”. “Bisogna stare attenti a non fare profezie che si autoavverano – ha affermato – perchè questo mondo così sensibile anche finanziariamente alle notizie di instabilità tende a reagire. Bisogna pesare i rischi, dare informazioni circostanziate ed essere molto cauti nel segnalare una correlazione causa-effetto perchè altrimenti alimentare elementi speculativi rischia di essere fin troppo facile”.
A febbraio sono stati pubblicati gli esiti delle aste che hanno selezionato gli operatori del servizio a tutele graduali dell’elettricità. Questo servizio, ha spiegato il presidente di Arera, “è plasmato sull’idea che i venditori che lo propongono hanno tutti i costi regolati, compreso quello dell’energia che viene definito attraverso il valore dell’energia al prezzo unico nazionale del mese precedente, e hanno una sola componente libera per formare il prezzo totale, il cosiddetto prezzo di commercializzazione. Ciò che l’asta ha determinato come particolarmente conveniente è stata esattamente questa componente”. Il passaggio avverrà il primo giorno di luglio e, in una stima sul costo complessivo annuale, se avvenisse oggi “permetterebbe uno sconto di circa 130 euro in bolletta, che va confrontato con quanto invece paga il cliente nel normale servizio di tutela e quindi un costo circa di 600-620 euro per il 2024”, ha spiegato.
“L’elemento che è emerso da queste aste – ha aggiunto Besseghini – è che la competizione per il mercato ha determinato un vantaggio per i consumatori. I clienti fino al 30 giugno possono ancora tornare nel servizio di tutela”.
Quanti italiani sono già passati al mercato libero per gas ed elettricità? “E’ già passato al mercato libero – ha affermato – storicamente circa il 70%, più dei due terzi dei consumatori. Le dinamiche di questi mesi legate alla fase più contingente di superamento della tutela per adesso non fanno vedere grandi numeri in termini di spostamento però dobbiamo tenere conto che il mercato elettrico è inerte nel cambiare. Probabilmente vedremo queste dinamiche dispiegarsi più chiaramente nel corso dell’anno”.
Per arrivare a un vero e proprio mercato libero occorre completare il passaggio, cioè avere più persone e offerte? “Non c’è il tema della numerosità delle offerte perchè – ha sottolineato – abbiamo tantissimi venditori di energia. Quello che dovremo vedere è una maturazione del settore. Il fatto che anche all’interno del mercato elettrico si possano configurare operatori più grossi che riescono a competere in maniera più significativa è una condizione necessaria affinchè il mercato faccia il suo mestiere in termini di competizione”.
Per quanto riguarda le quotazioni internazionali di elettricità e gas nei primi mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente “siamo sicuramente messi molto meglio perchè la situazione ha un andamento più stabile con valori certamente più bassi. Rispetto all’anno scorso – ha spiegato Besseghini – siamo scesi in maniera non così significativa ma siamo sicuramente più bassi e soprattutto c’è un segnale di stabilità di questi prezzi che non c’era l’anno scorso. Per quanto riguarda l’energia elettrica in Europa – ha aggiunto -, siamo tornati a una situazione che non vedevamo da prima del Covid in cui la penetrazione delle rinnovabili, con un costo di energia e gas tutto sommato relativamente basso, riesce a formare il prezzo in diversi momenti della giornata e questo fa sì che i prezzi all’ingrosso in particolari situazioni siano anche particolarmente bassi. E’ un vantaggio per i consumatori ma è un segnale molto complicato da gestire per chi fa investimenti di lungo periodo nelle infrastrutture di generazione”.
La siccità di questo periodo determinerà conseguenze sul servizio idrico per i consumatori? “Sul servizio idrico propriamente detto probabilmente no”, ha detto Besseghini. “Nel complesso – ha aggiunto – abbiamo una situazione che impatta molto di più sul mondo agricolo, industriale e della produzione di energia, che in parte è bilanciato dal riempimento degli invasi e dal deposito nevoso in quest’ultimo scorcio d’inverno. Però non sono gli effetti di ultimo periodo che cambiano radicalmente un inverno che non è stato piovoso in maniera significativa. Per l’energia – ha concluso – non ci aspettiamo impatti così pesanti come quelli che abbiamo visto nel 2022”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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