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Elezioni, Renzi “Mai i nostri voti alla Destra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Stiamo usando le idee di Draghi, la sua piattaforma politica, il suo progetto per il Paese. E possiamo farlo perchè il Pd si è alleato con chi ha votato la sfiducia a Draghi, come Nicola Fratoianni. Mentre la destra è addirittura guidata da chi ha sempre contrastato Draghi. Dei 5S non parliamo: pur di salvare la carriera a Conte, hanno costretto il Paese a elezioni anticipate nel momento meno adatto. Noi non usiamo il nome di Draghi: noi siamo quelli che hanno portato Draghi a Palazzo Chigi mentre il Pd diceva o Conte o morte. E vogliamo riportarcelo contro l’ipotesi Meloni”. Lo dice, in un’intervista al Quotidiano Repubblica, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
“Se io avessi seguito i sondaggi, a Palazzo Chigi ci sarebbe Conte con Casalino a gestire la comunicazione, Arcuri a controllare l’emergenza e il Pd cavalier servente dei grillini. Dunque non mi preoccupo di un obiettivo numerico ma politico: garantire un governo serio e gettare un seme per la costruzione italiana di un progetto come quello che in Francia sta guidando Macron”. “Il candidato è Calenda, il sogno è Mario Draghi di nuovo premier, il programma è quello scritto nero su bianco ed è il più serio dei programmi. Del resto se vogliamo i soldi del Pnrr, le scadenze e gli obiettivi sono già stabiliti”. C’è un pericolo fascismo se vince Meloni? “No. Il fascismo era un problema nel 1922, non nel 2022. Chi agita il tema del fascismo regala punti allaMeloni. C’è un pericolo diverso, più concreto: che saltino i conti pubblici. Hanno fatto un programma assurdo con una flat tax che non sta in piedi, con l’idea di cancellare la Fornero, con una visione folle delle alleanze internazionali. Le nostre imprese manifatturiere esportatrici, i nostri produttori di qualità, le nostre città d’arte o di villeggiatura sanno che l’Italia guadagna dalla globalizzazione e perde con il sovranismo. Meloni va sconfitta, non demonizzata…”.
(ITALPRESS).

– credit photo agenziafotogramma.it –

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AMICI A 4 ZAMPE – 24 NOVEMBRE

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Gli animali domestici sono ormai parte integrante della nostra vita: nelle case crescono in famiglia, aiutano i bambini nella crescita, gli anziani nel movimento e nell’umore, creano benessere a tutti. Ma è importante anche prendersi cura di loro: per questo nasce “Amici a 4 zampe”, per favorire le adozioni, occuparci della loro salute ed alimentazione per l’intera vita. In collaborazione con Clinica Veterinaria Croce Azzurra di Casteggio e L’ Arca degli Animali onlus c’è “Amici a 4 zampe”, ogni Domenica alle 19 su Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24, la tv per tutti.

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CRESCERE INSIEME – 24 NOVEMBRE

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L’incontro con Don Franco Tassone, parroco del SS.mo Salvatore e della Chiesa del Sacro Cuore a Pavia. Sacerdote da sempre a fianco degli ultimi, tra la Mensa del Fratello di Don Giuseppe Ubicini e la Casa del Giovane con il venerabile Don Enzo Boschetti, nei segni di un cammino che ha fatto crescere opere e segni della presenza del Signore al servizio dei poveri ed emarginati.

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IN ALTO I CALICI – L’IMPORTANZA DELLO STORYTELLING

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IN ALTO I CALICI – L’IMPORTANZA DELLO STORYTELLING
Un tuffo settimanale nell’attualità e nella cultura del vino con Emanuele Bottiroli, giornalista di settore, e Guerrino Saviotti, decano degli enologi, ogni sabato alle 13 su Pavia Uno TV e Lombardia Live 24. Il settore vinicolo italiano si trova a un bivio cruciale, con sfide legate a cambiamenti climatici, rapporti tra alcol e salute, instabilità politica e mutamenti nei gusti dei consumatori. Dopo un rallentamento post-Covid, il 2024 ha mostrato segnali di ripresa, ma con un quadro generale di prudenza. I consumi sono influenzati da fattori economici e demografici, con una netta polarizzazione: i maggiori acquirenti sono over 55 con redditi elevati, mentre gli spumanti superano i vini fermi nei consumi fuori casa. Il momento di consumo preferito si sposta verso l’aperitivo, coinvolgendo anche fasce d’età più mature. Per il futuro, è necessario adeguare la produzione, esplorare mercati emergenti (Giappone, Canada, Sud America, Africa), investire nei vini dealcolati e rafforzare l’export attraverso il legame con il cibo italiano. Inoltre, occorre ripensare la distribuzione per ridurre i costi e valorizzare le cantine medio-piccole tramite vendita diretta ed enoturismo. Il racconto del vino deve evolvere, puntando sui vitigni autoctoni e abbinamenti versatili, per far appassionare i consumatori al territorio e rendere il calice un simbolo culturale.

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