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Cronaca

Patuanelli “Intesa con il Pd dopo il voto? La domanda è per fare cosa”

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ROMA (ITALPRESS) – Intesa col Pd dopo le elezioni? “La domanda deve essere ‘per fare cosà? Se l’agenda del Pd sarà ancora l’agenda Draghi riteniamo che sarà insufficiente per dare una risposta al Paese, se il Pd si renderà conto che il Paese ha bisogno di risposte diverse, noi ci siamo”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, a Radio Capital. “Ci siamo, ma sulla base di un presupposto: bisogna fare le cose che servono agli italiani, non soltanto un’alleanza sulla carta. Il problema non è con chi siamo, ma è per fare cosa…”.
Sulla rottura M5S-Pd per le Regionali in Sicilia, il ministro pentastellato ha commentato: “In Sicilia, coerentemente con quanto è avvenuto a livello nazionale, il rapporto col Pd si è interrotto, non certo per nostra volontà. Abbiamo inteso proseguire su questa strada che ci vede da soli a presentare una proposta che metta al centro le difficoltà degli ultimi, di chi non arriva alla fine del mese”. “Al di là della questione delle liste, Conte ha preso una decisione: non si può avere il piede in due scarpe, la coerenza paga sempre nel medio periodo”, continua.
“Quella in Sicilia – ha concluso – è un’alleanza che stava nascendo, in altri Comuni e Regioni si sta governando insieme: credo che in quei casi si debba mettere avanti il bene dei cittadini, ma alla fine di quelle esperienze bisognerà capire come evolverà il rapporto col Pd a livello nazionale”. E sull’energia ha sottolineato: “Bisogna assolutamente prorogare le misure che abbiamo intrapreso in questi mesi, ma è necessario fissare per legge un tetto all’energia elettrica e sganciarlo dal prezzo del gas, altrimenti le imprese non riusciranno a sopravvivere e le famiglie non riusciranno ad arrivare a fine mese”. “Ovviamente il governo in carica per gli affari correnti deve affrontare le emergenze e possiamo sicuramente intervenire”, spiega. “In questa fase vi sono delle emergenze che vanno affrontate come tali, ma senza andare a cambiare gli obiettivi al 2030 e al 2050: non possiamo pensare di retrocedere, il cambiamento climatico va assolutamente interrotto. E’ possibile raggiungere quegli obiettivi installando sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, che sono l’unico modo per renderci indipendenti dalle fonti fossili e dalle importazioni da Paesi che spesso hanno problemi interni”.

– credit photo agenziafotogramma.it –

Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”

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MILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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