Economia
Da Consiglio Ue via libera a Euro 7 ma con litimi meno stringenti
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7 mesi fa-
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RedazioneBRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ue ha adottato la sua posizione sulla proposta di regolamento relativo all’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonchè dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie , meglio noto come Euro 7. Il nuovo regolamento, che per la prima volta copre auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dal trasporto stradale.
La posizione del Consiglio trova un equilibrio tra requisiti rigorosi per le emissioni dei veicoli e investimenti aggiuntivi per l’industria, in un momento in cui i produttori automobilistici europei stanno attraversando una trasformazione verso la produzione di automobili a emissioni zero.
L’approccio generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova esistenti per i veicoli leggeri. Nel caso dei veicoli pesanti, i limiti di emissione sono più bassi e le condizioni di prova sono leggermente adattate. Euro 7 contiene anche una disposizione speciale sugli autobus urbani per garantire la coerenza con l’obiettivo di emissioni zero 2030 recentemente proposto per questi veicoli. Euro 7 stabilisce limiti per le emissioni non di scarico come le particelle provenienti da freni e pneumatici. Copre inoltre i requisiti minimi di prestazione per la durata della batteria nelle auto elettriche e impone requisiti più severi per la durata del veicolo. Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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Pubblicato
2 ore fa-
2 Maggio 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2024 sono state immatricolate 135.353 autovetture a fronte delle 125.884 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 7,52%. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
I trasferimenti di proprietà sono stati 446.631 a fronte di 370.132 passaggi registrati ad aprile 2023, con un aumento del 20,67%.
Il volume globale delle vendite mensili, pari a 581.984, ha interessato per il 23,26% vetture nuove e per il 76,74% vetture usate.
Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 30.4.2024, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di aprile 2024.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Economia
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Pubblicato
2 ore fa-
2 Maggio 2024di
RedazioneEconomia
Ocse, all’Italia servono riforme strutturali e Pnrr per la crescita
Pubblicato
6 ore fa-
2 Maggio 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – L’Ocse ha lasciato invariata la previsione di crescita del Pil dell’Italia, con un +0,7% nel 2024 e +1,2% nel 2025. Il dato è contenuto nel World Economic Outlook. In particolare, l’Ocse osseva che le rigide condizioni finanziarie, l’erosione dei redditi reali dovuta alla modesta crescita salariale in un contesto d’inflazione elevata e la graduale eliminazione del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi energetica, potranno pesare sui consumi privati e sugli investimenti. Nel 2024 questi ostacoli saranno compensati solo in parte dai tagli temporanei alle imposte sul reddito e sulla previdenza sociale e dalla prevista ripresa degli investimenti pubblici relativi ai fondi Next Generation EU. Si prevede che l’inflazione di fondo diminuisca gradualmente nel corso del 2024 sulla scia dell’aumento della disoccupazione e della moderata crescita dei salari nominali. Nel 2025, il sostegno ai redditi reali delle famiglie derivante dalla ripresa dei salari reali, il previsto aumento degli investimenti pubblici e il rafforzamento delle esportazioni dovuto alla ripresa della domanda da parte dei principali partner commerciali dell’Italia determineranno una lieve ripresa dell’attività, nonostante la modesta stretta fiscale. I rischi per la crescita sono sostanzialmente bilanciati. Il principale rischio al ribasso è che il ridimensionamento del “superbonus” inneschi una contrazione maggiore del previsto negli investimenti immobiliari. Secondo le previsioni, inolre, il disavanzo pubblico si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025, il rapporto debito pubblico è elevato e vi sono notevoli pressioni sulla spesa. Sarà quindi necessario un aggiustamento fiscale ampio e duraturo nell’arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, riportando al tempo stesso il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente e rispettando le nuove regole fiscali dell’UE.
L’aggiustamento dovrebbe includere azioni decisive per contrastare l’evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose revisioni della spesa.
La piena attuazione degli investimenti pubblici e dei piani di riforma strutturale previsti dal Pnrr potrebbe sollevare durevolmente il Pil, con l’ulteriore vantaggio di esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sul rapporto debito/Pil.
Il Pnrr rivisto potrebbe contribuire ad accelerare l’attuazione, anche concentrandosi sui progetti per i quali l’attuazione entro il 2026 rimane fattibile. La priorità dovrebbe ora essere il rafforzamento della capacità di attuazione della pubblica amministrazione, soprattutto a livello regionale e comunale.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Ocse –
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