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Cronaca

Fontana “Sull’Autonomia campagna aggressiva dell’opposizione, i Lep finto problema”

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ROMA (ITALPRESS) – La posizione dei vescovi sull’Autonomia “mi stupisce nella maniera più assoluta, forse sono stati condizionati da questa campagna violenta e aggressiva dell’opposizione, che usa dei toni che riescono ad essere persuasivi perchè gli slogan che hanno utilizzato colpiscono. E’ probabile che i vescovi si siano fidati delle bugie che venivano raccontate”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a “Non stop news” su Rtl 102.5. “So che il presidente Zaia – ha aggiunto – ha mandato una lettera ai vescovi con le proprie osservazioni, con grandissimo piacere sono assolutamente pronto a parlare con loro e a spiegare come non sia assolutamente vera nessuna delle affermazioni che la sinistra sta facendo: non si entra mai nel merito del perchè si verificherebbero queste nefaste conseguenze, del perchè l’Italia si spaccherebbe, del perchè ci sarebbe la secessione dei ricchi e dei poveri. Queste campagne vengono montate ad arte, si continuano a ripetere delle false notizie. Chi le ascolta, a sua volta, le ripete e, alla fine, le bugie diventano delle verità”.
“Con questa autonomia – ha spiegato Fontana – i territori saranno più autonomi di prendere le loro decisioni che vanno bene per le loro esigenze e poi perchè ci sarà l’obbligo da parte degli amministratori territoriali di assumersi delle responsabilità, di non nascondersi dietro ‘mamma Romà che non dà i soldi o che non è attenta o che non risponde alle nostre ragioni”.
“Se è vero che esiste il problema del Sud, esiste anche un problema del Nord: la Lombardia in questi ultimi anni sta raggiungendo dei vertici altissimi in tutte le classifiche di efficienza, di produttività e di competitività, ma lo stiamo facendo con le mani legate dietro la schiena, lo stiamo facendo correndo con delle regole che sono diverse rispetto a quelle degli altri Paesi e delle altre regioni con cui dobbiamo competere”, ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aggiungendo: “La burocrazia romana che ci attanaglia e ci blocca, i tempi che vengono stabiliti da alcuni ministeri e che ci impediscono di dare delle risposte efficaci sono un rischio che alla lunga pagheremo, perchè il mondo sta andando a 200 all’ora e noi, per competere con quel mondo, abbiamo soltanto la prima marcia, abbiamo soltanto la possibilità di andare a 30 all’ora. Se avremo l’autonomia, avremo anche la possibilità di snellire i percorsi, di essere più rapidi e più efficienti”.
Inoltre, i Lep “sono un finto problema – ha dichiarato -. Dal primo momento ho detto che si può applicare qualunque parametro… che siano i Lep, che siano i costi standard, decidano loro: alla Lombardia non interessa, perchè noi oggi siamo la Regione che costa di meno rispetto a tutte le altre regioni d’Italia, i servizi resi dalla Regione Lombardia ai cittadini lombardi costano meno che in tutto il resto dell’Italia”. Secondo la Ragioneria Generale, “i servizi della Regione Lombardia costano ai suoi cittadini 3.600 euro, contro una media nazionale di 4.879 euro: non entro nel merito di polemiche con le singole regioni, però è la prova che per me va bene tutto”, ha sottolineato.
Poi, un riferimento alle regionali in Liguria: “La strada da seguire è cercare di far capire ai cittadini la drammatica situazione che si è verificata nella loro Regione, dove un presidente è stato costretto a dimettersi” perchè “è stato accusato in un processo che appare veramente molto sottile e leggero. Un presidente che per 9 anni era riuscito a trasformare la Regione in senso positivo e a fare interventi eccellenti”, ma “ha subìto delle accuse infamanti”. I liguri, ha aggiunto Fontana, “non si devono lasciare condizionare da quello che è successo quest’estate, devono pensare se ci vuole un’altra persona come Toti, capace ed efficiente, che ha saputo svolgere il suo lavoro da governatore in maniera eccellente, o se si deve tornare alla vecchia politica del non fare nulla e del nascondersi dietro alle polemiche, del parlare tanto e fare poco”. Ed anche a Bossi: “Lo sento e ho anche avuto occasione di vederlo: Umberto Bossi è in forma, con i limiti della malattia che ha, ma è molto lucido e ha voglia di combattere. E’ ancora interessatissimo alle questioni di questo Paese, si preoccupa tantissimo dell’Autonomia”. “E’ curioso che sia successa questa cosa, chissà perchè succedono sempre questi episodi sgradevoli soltanto ai rappresentanti che non fanno parte del pensiero dominante”, ha dichiarato a proposito delle voci che erano circolate la scorsa settimana sulla morte del Senatur.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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