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Economia

Gruppo Veronafiere, previsioni al rialzo per il 2022

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Fatturato e marginalità sostanzialmente a livelli pre-pandemia. Nell’ultima seduta il Cda ha aggiornato le previsioni di budget relative al secondo trimestre dell’anno che stimano per il Gruppo Veronafiere un 2022 sopra le attese. La ripresa a pieno regime nel secondo trimestre e le previsioni per l’autunno mostrano, infatti, per il Gruppo Veronafiere un target di fatturato consolidato a 101 milioni (erano stati 105,5 milioni nel 2019), in crescita di 5,2 milioni rispetto alle previsioni. Il risultato dell’andamento complessivo consente di recuperare i maggiori costi dovuti alle tensioni inflazionistiche, che comportano un aumento dei costi operativi e di struttura di circa 2,9 milioni, e di incrementare l’Ebitda di Gruppo da 12,6 a 14,1%. Andamento positivo anche per le previsioni della capogruppo, Spa che stima di chiudere l’anno con un fatturato di 79,7 milioni, superiore di 2,2 milioni al budget iniziale e con l’Ebitda in significativo miglioramento che registra un incremento significativo, passando dai previsti 8,4 milioni (+10,9%) a 10,2 milioni, nonostante l’incremento dei costi dovuto al riposizionamento di alcune rassegne in calendario a gennaio-febbraio, bimestre condizionato ancora dalla pandemia. “I risultati confermano che Veronafiere si è dimostrata resiliente, capace di progettare la propria ripartenza, e prospettano un 2022 con un fatturato quasi a livello pre-pandemia, pure con le attuali tensioni inflattive e internazionali – evidenzia Federico Bricolo, presidente di Veronafiere -. Una capacità progettuale che si è estesa anche alla realizzazione del primo Bilancio di sostenibilità della capogruppo che presenteremo a settembre. Sostenibilità sociale, economica e ambientale sono oggi condizioni preliminari di accesso e crescita sui mercati e questa nuova iniziativa ci permette di essere tra i primi operatori fieristici internazionali a comunicare in modo corretto questi valori”. “Siamo tornati a generare business per i nostri clienti e ricchezza per il territorio. È un risultato importante, che premia gli sforzi di tutti, anche dei dipendenti che sono stati in prima linea per superare la pesante crisi determinata dal periodo della pandemia – sottolinea l’Ad, Maurizio Danese -. Se non ci saranno altri imprevisti di natura esogena nel corso dell’anno, dovremmo chiudere con livelli di fatturato molto vicini a quelli del 2019 e siamo già pronti a intercettare la ripresa dell’attività sui mercati internazionali che presidiamo con le società partecipate, in primis Veronafiere Asia e Veronafiere do Brasil”. (ITALPRESS).

Economia

Federbeton, Gallini “Il Pnrr spinge il settore, progetti non si fermino”

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MILANO (ITALPRESS) – “Nel 2024 nonostante l’incertezza del quadro macroeconomico, il settore in Italia ha avuto una crescita stimata intorno all’1-2%. Ci sono dinamiche diverse all’interno di questo risultato: abbiamo visto un rallentamento del settore privato mentre la crescita è stata principalmente sostenuta dai lavori pubblici. I progetti supportati dal Pnrr stanno dando risultati positivi che compensano il calo del privato. Una notizia positiva è che stiamo assistendo allo sviluppo di progetti in tutto il Paese, dal Trentino alla Sicilia”. Lo afferma Stefano Gallini, presidente di Federbeton, associazione della filiera italiana del cemento, clinker e calcestruzzo, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Rappresentiamo più di 2.600 aziende, oltre 13 miliardi di fatturato e 36.500 addetti. Un driver dell’economia, stimato dal nostro ufficio studi in circa il 5% degli investimenti in costruzioni”, spiega Gallini. “Cemento e calcestruzzo hanno un’origine naturale, le materie prime vengono poi modificate per assumere determinate caratteristiche chimiche. L’importante è che vengano da processi produttivi certificati di alta qualità e noi ci prendiamo la responsabilità di quelli italiani – sottolinea il presidente di Federbeton -. Sappiamo come lavoriamo, siamo ovviamente controllati dalle autorità e ne siamo ben felici, abbiamo invece qualche dubbio sui materiali che provengono dall’estero. Ci sono meno controlli, poi nel trasporto c’è un minimo di deterioramento del prodotto. Poter utilizzare dei prodotti di altissima qualità e più sostenibili penso sia la priorità dei nostri clienti e del Paese. Il mercato sta dando dei segnali abbastanza positivi. Il paradosso sarebbe avere progetti italiani con fondi italiani ma sviluppati con prodotti esteri”.
“Siamo un settore energivoro, quindi abbiamo avuto l’impatto dei rincari, soprattutto nella prima parte del conflitto russo-ucraino – spiega Gallini -. Sono state prese delle contromisure, anche dal governo, non ultimo il decreto Bollette che è stato recentemente discusso, che però purtroppo non ci considera. Questo pacchetto è stato disegnato sulle regole del 2019, quindi non più attuali rispetto all’evoluzione che il mondo e l’Europa hanno avuto. Ci auguriamo di essere considerati per il pacchetto di misure che verrà approvato per il 2025. Sicuramente l’energia è una componente importantissima della nostra produzione”.
Per quanto riguarda i dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti, l’impatto immediato sul settore “non dovrebbe essere devastante, nel senso che i nostri mercati sono molto regionali e nazionali – afferma il presidente di Federbeton -. C’è però un flusso di materiali che da alcuni Paesi dell’area mediterranea vanno verso gli Stati Uniti. Quelli sicuramente saranno impattati dai dazi e c’è il rischio che invece di confluire verso gli Usa vengano poi reimmessi nei mercati europei. Quindi ci può essere un problema legato alle ulteriori importazioni di materiali da paesi Ue ma anche extra UE, soprattutto Paesi nordafricani”.
Inoltre i dazi stanno già causando “instabilità e incertezza, di nervosismo sui mercati”. Federbeton auspica che in questo quadro i progetti pubblici “vengano comunque portati avanti con la giusta direzione, con la giusta determinazione. Ci sono i progetti, ci sono i fondi, quindi ci auguriamo che tutto prosegua come è stato portato avanti fino a questo momento”, sottolinea Gallini.
Per i prossimi mesi l’associazione di categoria intende “continuare a fare quello che sa fare bene: prodotti per lo sviluppo del Paese. Siamo un driver importante dell’economia e vogliamo continuare a esserlo – afferma il presidente -. Stiamo lavorando anche sugli aspetti della sostenibilità e dell’innovazione di prodotto. Inoltre abbiamo una mission importante riguardo all’immagine del settore. C’è tanto valore nei prodotti che facciamo e vogliamo far sì che l’opinione pubblica abbia di noi una visione diversa rispetto al passato. Ci sono diverse iniziative che Federbeton sta portando avanti, come Porte Aperte, l’apertura delle fabbriche alle comunità. Abbiamo lanciato un podcast, che si chiama Grigio Forte, che ci permetterà attraverso l’aiuto della professoressa Tullia Iori di andare a vedere più in profondità alcune delle opere iconiche del Paese, come Torre Velasca a Milano o il Maxxi a Roma. Inoltre siamo presenti con diverse iniziative anche al Fuorisalone di Milano”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Webuild, Ferrari “Approccio globale per affrontare sfide geopolitiche”

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ROMA (IITALPRESS) – Ostacoli e strategie per le aziende che operano a livello globale nell’odierno contesto geopolitico al centro del seminario “Challenges in the International Financial Management” tenuto da Massimo Ferrari, Direttore Generale Webuild, per il corso di Corporate Finance della facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma.
Il seminario è stato occasione per analizzare, con una panoramica dettagliata, sfide economiche, politiche, operative, finanziarie, fiscali, assicurative, legali e relative ai temi ESG (ambientali, sociali e di governance) che le imprese devono affrontare nel contesto internazionale.
“Per un’efficace pianificazione finanziaria è necessario effettuare un’analisi multidisciplinare anche in termini di “paese” e sulla base di esperienze e prospettive aziendali, valutare come le operazioni industriali e societarie in un determinato paese influenzano la possibilità di operare o la redditività in altri Stati, comprese le misure restrittive come sanzioni finanziarie e restrizioni di import/export. Per aumentare la resilienza aziendale è dunque cruciale diversificare e mantenere un approccio globale nel monitoraggio e nella gestione dell’esposizione aziendale. Decidere il business plan di un gruppo multinazionale è un processo che si basa su visione, missione e obiettivi a lungo termine, attraverso la creazione di piani operativi e una costante attività di monitoraggio”, ha dichiarato Ferrari.
A dimostrare resilienza e capacità di crescere negli ultimi 10 anni nonostante le complessità geopolitiche è stato Webuild, leader nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse presente in oltre 50 paesi con più di 92mila persone. “Webuild – ha spiegato Ferrari – ha dimostrato fortissima resilienza strutturale, capacità di accrescere la propria dimensione e generare cassa, anche di fronte a scenari in radicale trasformazione a livello macroeconomico globale. Tali fattori sono stati alla base dei risultati record raggiunti nel 2024, con il superamento, con un anno di anticipo, dei principali target stabiliti dal piano triennale 2023-2025 e la successiva rivisitazione a rialzo della guidance per il 2025. Una strategia ben definita e una presenza in mercati a basso rischio che ci permette affrontare le sfide future e sfruttare al meglio le opportunità globali”.

– Foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Economia

Il gruppo Prada acquisisce Versace da Capri Holdings per 1,25 miliardi

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MILANO (ITALPRESS) – Prada annuncia oggi di aver stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione del 100% di Versace da Capri Holdings. Il corrispettivo cash sarà basato su un Enterprise Value di 1,25 miliardi, ed è soggetto ad aggiustamenti al closing. “Fondata nel 1978 a Milano, Versace è una delle principali maison di moda internazionali e un emblema del lusso italiano nel mondo. Forte di una straordinaria brand awareness, Versace rappresenta un asset unico nel panorama del lusso, con radici profonde nella storia della moda, ma dal forte potenziale nella contemporaneità e sensibilità della società di oggi e futura – si legge in una nota -. Con la sua estetica altamente riconoscibile, il marchio costituisce un’aggiunta fortemente complementare al portafoglio del Gruppo Prada e presenta un significativo potenziale di crescita inespresso, grazie a molteplici leve di creazione di valore. All’interno del Gruppo Prada, Versace manterrà il proprio DNA creativo e la propria autenticità culturale, beneficiando al contempo della forza della piattaforma del Gruppo, incluso il know-how industriale e le competenze sviluppate in ambito retail e nei processi operativi”. 

“Siamo lieti di accogliere Versace nel Gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale – commenta Patrizio Bertelli, Presidente e Amministratore Esecutivo del Gruppo Prada -. Il nostro obiettivo è di dare continuità all’eredità di Versace, celebrandone e reinterpretandone l’estetica audace e senza tempo; offriremo una piattaforma solida, rafforzata nel corso degli anni da continui investimenti industriali e distributivi. La nostra organizzazione è pronta e ben posizionata per scrivere una nuova pagina nella storia di Versace, facendo leva sui valori del Gruppo e continuando a operare con fiducia e rigorosa determinazione”.

“L’acquisizione di Versace rappresenta un passo ulteriore nel percorso evolutivo del nostro Gruppo e aggiunge una nuova dimensione, diversa e complementare – sottolinea Andrea Guerra, Amministratore Delegato del Gruppo -. L’infrastruttura del Gruppo è forte, abbiamo verticalizzato le organizzazioni dei nostri brand, e abbiamo rafforzato le nostre routine ed i nostri processi. Ci sentiamo pronti ad aprire questo nuovo capitolo. Versace ha un potenziale enorme. il cammino sarà molto lungo e richiederà pazienza e disciplina nell’esecuzione. L’evoluzione di un marchio necessita di tempo e di cura continua. Voglio ringraziare Capri Holdings per aver preservato ed ulteriormente arricchito l’heritage di questo magnifico brand. Nonostante il periodo di grande incertezza, guardiamo al futuro con fiducia, proiettati su una visione strategica di lungo termine”.

-Foto ufficio stampa Prada-
(ITALPRESS).

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