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Bagnaia subito a segno, vince la gara sprint di Portimao

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PORTIMAO (PORTOGALLO) (ITALPRESS) – E’ subito Pecco Bagnaia. Il campione del mondo in carica, in sella alla sua Ducati, vince la prima gara sprint nella storia della MotoGp. Sul circuito di Portimao, sede del Gran Premio del Portogallo che inaugura la stagione 2023 del motomondiale, il pilota torinese – scattato dalla seconda posizione in griglia – va a vincere approfittando nell’ultimo giro di un errore di Jorge Martin, alla fine secondo con la Desmosedici targata Prima Pramac. Completa il podio Marc Marquez con la Honda, protagonista qualche ora prima nelle qualifiche dove aveva conquistato la pole. Quarta piazza per Jack Miller con la Ktm, quindi le due Aprilia di Maverick Vinales e Aleix Espargarò che precedono l’Aprilia RNF dell’idolo di casa Miguel Oliveira, che ha gettato il podio al vento con un lungo all’ultimo giro, il francese Johann Zarco su Ducati Pramac e Alex Marquez con la Honda del Team Gresini. In difficoltà il francese della Yamaha Fabio Quartararo, solo decimo e fuori dai punti. Sfortunato l’altro ducatista Enea Bastianini, buttato involontariamente giù al secondo giro dalla Ducati VR46 di Luca Marini. Fuori anche il compagno di squadra di Marini, Marco Bezzecchi.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Colombia già ai quarti in Coppa America, poker Brasile

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Colombia già ai quarti della Coppa America, Brasile quasi. I Cafeteros, dopo il successo all’esordio sul Paraguay, battono 3-0 la Costa Rica e guidano a punteggio pieno il girone D. Allo State Farm Stadium di Glendale i Ticos si difendono bene, almeno fino al fallo da rigore di Sequeira su Cordoba che permette a Luis Diaz di sbloccarla dal dischetto al 31′. Nella ripresa, con più spazi a disposizione, la Colombia la chiude nel giro di tre minuti, fra il 59′ e il 62′, col colpo di testa di Davinson Sanchez e il diagonale vincente di Jhon Cordoba. Ai Cafeteros, per garantirsi il primo posto nel girone, basterà un pari all’ultima giornata col Brasile che dopo il deludente 0-0 col Costa Rica si riscatta: 4-1 al Paraguay e qualificazione quasi in cassaforte. La gara dell’Allegiant Stadium di Paradise non inizia bene per i verdeoro, che al 31′ falliscono un rigore con l’ex milanista Paquetà. A scacciare i fantasmi ci pensa tre minuti dopo Vinicius, con Savinho e ancora Vinicius a recupero inoltrato a mandare la Selecao al riposo avanti 3-0. In avvio di ripresa il Paraguay prova a riaprirla con Alderete ma il Brasile continua a fare la partita e al minuto 65 Paquetà si fa perdonare trasformando stavolta il rigore che vale il definitivo 4-1. Nel finale Albirroja in dieci: rosso a Cubas per un brutto intervento su Douglas Luiz. Curiosità: la Selecao non batteva il Paraguay in Coppa America da 23 anni, dall’edizione del 2001 in Colombia, rimediando da allora 4 pareggi e una sconfitta.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Bivio azzurro a Berlino, alle 18 Svizzera-Italia

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BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – Bivio azzurro: dentro o fuori.
Alle 18 l’Olympiastadion di Berlino ospiterà il primo ottavo di finale di Euro2024 e a scendere in campo saranno i campioni in carica, reduci da una qualificazione strappata negli ultimi secondi di recupero, grazie alla prodezza della coppia Calafiori-Zaccagni. Di fronte la Svizzera di Yakin che ha rischiato di soffiare il primo posto del girone ai padroni di casa della Germania e che, invece, a noi ha strappato via il Mondiale del 2022. Di nuovo di fronte, era successo anche prima, tre anni fa, quando la Nati fu una delle tappe di quel percorso (netto 3-0) che poi gli azzurri completarono trionfando a Wembley. E a proposito di trionfi si gioca, come detto, all’Olympiastadion dove la Nazionale torna 18 anni dopo la finale vinta ai rigori contro la Francia. Buffon in questi giorni, come rivelato da Spalletti, ha raccontato agli azzurri le emozioni di quei giorni, un motivo in più, sottolinea il ct, per entrare in campo e onorare al meglio lo storico titolo iridato vinto nel 2006. Il confronto tra le due squadre non regge, ma certi comportamenti si possono portare in campo, così come certi valori si possono trasmettere.
Spalletti deve fare a meno dello squalificato Calafiori e dell’indisponibile Dimarco. Si torna alla difesa a 4, davanti a Donnarumma, da destra verso sinistra, Di Lorenzo, Mancini (al debutto a Euro2024), Bastoni e Darmian, a centrocampo Barella e Cristante gli interni, Fagioli in regia, quindi nel reparto offensivo El Shaarawy (anche lui all’esordio) e Chiesa larghi, Scamacca unica punta.
Attesi all’Olympistadion 70mila spettatori. Non ci sono dati certi, se non i 6000 tagliandi venduti sia alla tifoseria svizzera che a quella italiana. I sostenitori azzurri potrebbero arrivare a quota 10-12 mila, gli elvetici potrebbero essere il doppio, il resto si vedrà. In tribuna i massimi vertici calcistici con il presidente della Fifa, l’italo-svizzero Gianni Infantino, i numeri 1 di Uefa e Figc, rispettivamente Aleksander Ceferin e Gabriele Gravina. Annunciata anche la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, il numero 1 della Lega Pro, Matteo Marani, e l’ambasciatore Varricchio. Torneranno all’Olympiastadion di Berlino dove nel 2006 vinsero i Mondiali, anche i campioni del mondo Marco Materazzi e Gianluca Zambrotta.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Libera e con personalità, Spalletti vuole un’altra Italia

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Di Antonio Ricotta
BERLINO (GERMANIA) (ITALPRESS) – Dentro o fuori. Più leggeri, più forti di carattere, più continui. Insomma solo più e niente meno. E a proposito di più o meno, Luciano Spalletti, è sicuramente più rilassato rispetto al post Croazia. Non perchè sia stato tagliato il traguardo. Anzi, gli ottavi non sono da considerare neanche l’obiettivo minimo per i detentori del titolo, ma il peso della sfida contro la Croazia è alle spalle, anche se la ‘liberazionè è arrivata soltanto al 98°. Ma forse proprio per questo quel gol di Zaccagni può cambiare la storia, farla diventare da ‘piccolà a ‘grandè. Per riuscirci, o quantomeno avvicinarsi, però, bisogna superare l’ostacolo Svizzera. All’Olympiastadion di Berlino, l’impianto dove l’Italia di Buffon si è laureata campione del mondo (“Gigi ci ha fatto rivivere quelle emozioni e noi abbiamo anche la responsabilità di onorare quell’impresa”, ha detto il ct riferendosi al capo delegazione), scenderà in campo con ogni probabilità una Nazionale diversa rispetto alle precedenti gare. Ancor prima che negli uomini e nel modulo, nell’atteggiamento e nel carattere. E’ quello che il ct si aspetta: “Una squadra più sciolta e con più personalità”.
Ovvero caratteristiche portate in dote dal gol di Zaccagni, una rete che ha alleggerito il peso delle pressioni e che potrebbe lasciare positivamente il segno nel torneo fin qui tribolato degli azzurri. Sul fronte formazione qualche indicazione c’è. Spalletti ha confermato che Dimarco non ci sarà, ha spiegato che sull’impiego di Bastoni c’è ottimismo (influenzato ma comunque in campo oggi: “Per noi un sospiro di sollievo”, le parole del ct), che al posto dello squalificato Calafiori giocherà Mancini e che la sua Italia verrà schierata con qualcosa che “somiglia alla difesa a 4”. E quando sembrava certa la conferma della linea a 3 vista contro la Croazia, ecco il ritorno alla difesa a 4. Probabilmente le assenze di Dimarco (l’unico esterno sinistro capace di dare assolute garanzie per fare tutta la fascia) e di Calafiori hanno inciso, ma come sempre il ct vuole una squadra capace di cambiare sistema di gioco durante la gara. Davanti a Donnarumma dovrebbere trovare spazio Di Lorenzo, Mancini, Bastoni e Darmian, con i due terzini pronti ad alternarsi in fase di spinta e copertura e nella ‘trasformazionè della squadra.
A centrocampo potrebbero esserci due novità e una conferma. Quest’ultima riguarda l’intoccabile Barella, mentre alla voce ‘nuovi inserimentì, potrebbero trovare posto Cristante (come ad ogni vigilia…) e Fagioli. Sembra essere davvero arrivata l’ora del centrocampista della Juventus. Dovrebbe prendere il posto di Jorginho e guidare l’Italia in cabina di regia. Barella sarà il pendolo tra i due reparti, l’uomo chiave per trasformare in 4-2-3-1 il sistema di partenza che potrebbe essere letto come un 4-3-3 o come un 4-3-2-1. E c’è anche la possibilità di assistere a un altro debutto e anche questo targato Roma. Oltre a Mancini al centro della difesa, sulla trequarti, o all’occorrenza come esterno di centrocampo, potrebbe trovare spazio Stephan El Shaarawy, la cui duttilità e capacità di corsa ha un’importanza non indifferente nelle idee di Spalletti. Il Faraone si gioca il posto con il suo capitano giallorosso, ovvero Lorenzo Pellegrini. Sulla stessa linea o sull’altra fascia spazio a Federico Chiesa, sembra in crescita, così come Scamacca. Proprio il centravanti della Dea dovrebbe vinvcere il ballottagio con Retegui, ma Spalletti ha lasciato intendere che ci sarà spazio per entrambi. Staffetta in vista? Si vedrà. E’ partita da dentro o fuori, si è lavorato anche sui rigori. Cura del dettaglio, qualità e personalità. C’è un titolo da difendere.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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