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Cio riapre a russi e bielorussi ma prende tempo su Parigi2024

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LOSANNA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – Il Cio detta le regole per rivedere negli eventi internazionali gli atleti di Russia e Bielorussia ma sulla loro partecipazione ai prossimi Giochi Olimpici, Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026, prende tempo. La tre giorni dell’Esecutivo di Losanna si apre mettendo sul piano la questione più spinosa a oltre un anno dall’invasione dell’Ucraina. Dopo 4 mesi di consultazioni con le varie anime del movimento olimpico e davanti alla richiesta di tracciare un quadro di riferimento all’interno del quale poter agire, il Cio ha partorito una serie di raccomandazioni, riaprendo dunque al ritorno alle competizioni internazionali di russi e bielorussi ma solo ed esclusivamente a titolo individuale e sotto lo status di neutrali e a patto che rispettino i requisiti antidoping, sbarrando invece la strada alle nazionali dei due Paesi e a tutti coloro che sostengono attivamente la guerra o sono legati contrattualmente ad agenzie militari o di sicurezza di Russia e Bielorussia. Restano in vigore le altre sanzioni, per cui niente eventi nei due Paesi, nessun accredito ai funzionari governativi e niente bandiere, inni o qualsiasi altro simbolo identificativo negli impianti. “Non stiamo raccomandando la partecipazione di atleti con passaporto russo o bielorusso, stiamo solo dettando le rigide condizioni da rispettare qualora le Federazioni internazionali decidano di permettere loro di prendere parte alle competizioni sotto la loro autorità”, ha voluto precisare il numero uno dello sport mondiale Thomas Bach, confermando anche di non essere in contatto da Putin da tempo. Il Cio ha voluto sottolineare una volta di più la condanna della guerra e il suo sostegno anche economico (7,5 milioni di dollari stanziati nel fondo di solidarietà) all’Ucraina ma anche il suo ruolo e i suoi limiti: “i Giochi non possono impedire guerre e conflitti. Nè possono affrontare tutte le sfide politiche e sociali del nostro mondo. Questo è il regno della politica. Ma i Giochi Olimpici possono rappresentare l’esempio di un mondo in cui tutti rispettano le stesse regole e si rispettano l’un l’altro. Possono ispirarci a risolvere i problemi costruendo ponti, portando a una migliore comprensione tra le persone. Possono aprire la porta al dialogo e alla costruzione della pace in modi che l’esclusione e la divisione non aprono”. E anche in questo senso è stato ricordato che il movimento olimpico non si farà condizionare da “qualsiasi interferenza politica” perchè “se i governi decidessero quali atleti possono prendere parte a quali competizioni, sarebbe la fine dello sport mondiale come lo conosciamo oggi”. Una risposta alle pressioni dei vari Stati delle ultime settimane, col Cio che si fa forte della recente risoluzione dell’Onu – approvata anche dai governi di Ucraina, Russia e Bielorussia – e delle sentenze della Corte di Giustizia Europea che vietano qualsiasi discriminazione basata sul passaporto. Ma cosa succederà a Parigi? Gli appelli per l’esclusione di russi e bielorussi si moltiplicano – di oggi una lettera sottoscritta da oltre 300 schermidori perchè non si facciano passi indietro – e forse anche per questo a Losanna prendono tempo. Ecco perchè le raccomandazioni definite oggi “non riguardano la partecipazione di atleti con passaporto russo o bielorusso ai Giochi di Parigi 2024 o Milano-Cortina 2026. Il Cio prenderà questa decisione al momento opportuno, a sua completa discrezione e senza essere vincolato dai risultati delle precedenti gare di qualificazione olimpica”. Ma quando arriverà il “momento opportuno”? “Vogliamo monitorare l’applicazione di queste raccomandazioni il più a lungo possibile – replica Bach, sottolineando però che tale monitoraggio avrà un suo peso sulla decisione finale – L’Esecutivo ritiene che oggi non sia il momento, la situazione è estremamente complessa, nessuno sa cosa può succedere la prossima settimana o da qui a nove mesi. Dobbiamo monitorare e trovare il momento opportuno”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Roberto Mancini “Mi manca allenare. Speravo di essere io il dopo Spalletti per la Nazionale”

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TRENTO (ITALPRESS) – “Era difficile ma anche facile accettare l’incarico di allenare la Nazionale. Quella con l’Italia è stata l’esperienza più bella e più importante, quella che ho sentito di più. Siamo riusciti a fare un qualcosa di impossibile e impensabile, ma sempre con merito. Speravo di vincere anche il Mondiale oltre all’Europeo e di poter essere il dopo Spalletti. Il sogno Mondiale resta sempre. L’addio? Ci sono state un po’ di incomprensioni che forse andavano chiarite”. Queste le parole di Roberto Mancini, ex calciatore e ct della Nazionale, nel suo intervento al Festival dello Sport di Trento. “Pafundi? È un giocatore giovane e talentuoso. A 18 anni giocava i Mondiali Under 20. È un mistero il perché non giochi in Serie A”, aggiunge Mancini su Pafundi, attualmente calciatore della Sampdoria.

“Mi manca il campo e mi manca vivere quell’ambiente, come manca a tutti gli ex calciatori. Vorrei tornare ad allenare, ma le proposte che avevo non mi davano stimoli adeguati. Vorrei chiudere la carriera da allenatore alla Sampdoria. Entrare in corsa? L’ho già fatto al Manchester City”, ha aggiunto.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Paolini sconfitta in semifinale a Wuhan, in finale ci va Gauff

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WUHAN (CINA) (ITALPRESS) – Jasmine Paolini si ferma nelle semifinali del “Dongfeng-Voyah Open”, ultimo torneo Wta 1000 della stagione, dotato di un montepremi totale pari a 3.654.963 dollari, che si sta disputando sui campi in cemento di Wuhan, in Cina. La tennista azzurra, numero 8 del mondo e settima forza del seeding, si è arresa in due set alla statunitense Coco Gauff, numero 3 Wta e del tabellone, vincente con il punteggio di 6-4 6-3.

Nella seconda semifinale in campo la bielorussa Aryna Sabalenka e la statunitense Jessica Pegula, rispettivamente numero 1 e 6 del ranking mondiale e del torneo cinese.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Inter sconfitta ai rigori dall’Atletico Madrid nell’amichevole a Bengasi / Foto

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BENGASI (LIBIA) (ITALPRESS) – Sconfitta ai rigori per l’Inter in un’amichevole disputata a Bengasi, in Libia, contro l’Atletico Madrid, avversario dei nerazzurri in Champions il prossimo 26 novembre. Chivu ha approfittato dell’occasione per utilizzare i giocatori meno impegnati: la linea a tre davanti a Martinez era formata da Bisseck, Acerbi e Palacios, con Darmian e Luis Henrique esterni, Diouf, Bovo e Mkhitaryan in mezzo e la coppia Bonny-Spinaccè in attacco.

Nel primo tempo (iniziato con 20 minuti di ritardo per questioni logistiche) è stato l’Atletico Madrid a iniziare meglio (gol annullato a Griezmann per fuorigioco, occasioni per Carlos Martin e Almada), con gli spagnoli che hanno trovato la rete del meritato vantaggio al 35′ grazie a Carlos Martin, che con un bel sinistro ha sorpreso Martínez sul primo palo. Nel secondo tempo l’Inter ha trovato il pareggio al 59′ con Bisseck di testa su calcio d’angolo, ma le occasioni sono state poche e la sfida è terminata ai rigori, con l’Atletico vittorioso per 4-2 grazie agli errori dal dischetto di Luis Enrique e Acerbi.

LA FOTOGALLERY DELL’AMICHEVOLE DI BENGASI

– foto ufficio stampa Governo libico dell’Est –

(ITALPRESS).

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