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De Laurentiis invoca riforme “I campionati? Da aprile a ottobre”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Il calcio è il gioco più antico del mondo, talmente antico che pensare che debba rimanere così com’è è sbagliato”. Aurelio De Laurentiis, dopo aver riportato lo scudetto a Napoli, guarda oltre e chiede riforme. A partire dalla scuola, per la quale immagina “un paio di lezioni al mese da un’ora, dove lo Spalletti o l’Ancelotti della situazione comincia a raccontare agli studenti, dalle elementari alle superiori, che cos’è una partita, che cosa significa un modulo, quali sono i ruoli dei giocatori, questo farebbe riavvicinare i giovanissimi al calcio”, sostiene in una lunga intervista a “La Repubblica”. Ma non solo. “Abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica, come a Napoli o a Roma. E poi, vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare? Io allo stadio celebrerei i matrimoni e le prime comunioni. E poi dobbiamo contrastare la pirateria, che ci ha ucciso: in otto anni ci ha portato dai 4 milioni e 300 mila abbonati che avevamo a un milione e 900 mila”. “Io mi auguro che Meloni riesca a far passare la nuova legge contro la pirateria senza se, senza ma, senza condizionamenti dei grandi gruppi che molto probabilmente vorrebbero invece il via libera sul web senza nessuna imposizione e nessun blocco”. Ma al governo chiede anche altro: nel mirino c’è la legge Melandri. “Melandri ha fatto dei guai inimmaginabili. Nel calcio ha fatto una legge che strozza: per questo grandi società come Inter, Juventus, Milan, Roma non ce la fanno con i bilanci. Chiedo alla premier Giorgia Meloni, poichè ci sono 28 milioni di elettori appassionati di calcio, di sedersi con noi cinque minuti e di liberalizzare il modello per poter ottenere un fatturato che renda tutti felici e competitivi, senza debiti”. E poi ci sono le riforme legate al campo, in primis quelle dei campionati. “Non potremmo cominciare in tutta Europa il 1° aprile? – la proposta di Adl – Non è un pesce d’aprile, ma una necessità. In 7 mesi fino a ottobre si potrebbero disputare campionati nazionali e Coppe europee. Da novembre a marzo restano 5 mesi per far riposare i signori calciatori, andare in ritiro, giocare con le nazionali”. “Uefa e Fifa sono assenti per egocentrismo ed egoismo. Per loro esistono solo le votazioni per essere riconfermati, ma non si pongono questi problemi – insiste – Già adesso i tornei partono ad agosto, alcuni anche a luglio. E il tempo atmosferico si sta spostando, valutiamo anche questo”. Anche a livello europeo, l’idea è quella di fare “due campionati. Uno per 25 federazioni minori che non possono permettersi gli investimenti dei Paesi più importanti. E uno con le prime sei squadre dei cinque grandi campionati, che dunque cambierebbero ogni anno, con partite secche, escludendo i confronti fra squadre dello stesso Paese. Tutto il mondo le guarderebbe”. Ma De Laurentiis non si dimentica del suo Napoli, si tiene stretto Spalletti (“è un condottiero, un grande affabulatore: tutti dovrebbero studiarlo, c’è sempre da imparare da lui”) e vuole aggiungere altri tasselli alla squadra: “Mi piacerebbe avere un americano, perchè in America anche se il campionato vale poco ci sono grandissimi giocatori che risplendono in nazionale. E poi un giapponese, avendo già un coreano, visto che c’è un grande sviluppo del nostro calcio in Oriente e ci sono nuove entrate da considerare. Ma non vorrei mandare via nessuno dei nostri”.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Rabiot evita il ko ma non i fischi, Juve-Salernitana 1-1

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TORINO (ITALPRESS) – Ancora una domenica grigia per la Juventus di Massimiliano Allegri. Nella giornata in cui i bianconeri avrebbero potuto raggiungere con una vittoria la matematica qualificazione alla prossima Champions League senza aspettare i risultati dagli altri campi, è stata la Salernitana, già retrocessa in Serie B, a fermare sull’1-1 la squadra di casa nella sfida dell’Allianz Stadium di Torino. Quinto pareggio di fila per una Juventus che mercoledì sfiderà l’Atalanta nella finale di Coppa Italia.
Inizio a ritmi piuttosto blandi, in un Allianz Stadium in cui alla squadra di casa è mancato il sostegno del tifo organizzato (come annunciato in settimana dai gruppi della curva che avevano diramato un comunicato a tal proposito), ma subito una fiammata per la Juventus che al 7′ ha sfiorato il vantaggio con Vlahovic che ha scoccato un tiro potente dal limite dell’area sul quale Fiorillo ha toccato di quel tanto che è bastato a deviare la sfera sul legno più alto. Il vantaggio è stato però degli ospiti che come nei due precedenti stagionali (vinti entrambi dai bianconeri, 6-1 in Coppa Italia e 1-2 in campionato) hanno sbloccato l’incontro: stavolta è stato Pierozzi ad andare in gol di testa sul primo palo da corner battuto da destra da Sambia.
Nulla da fare per Szczesny che non è riuscito ad opporsi. Secondo legno per la Juventus al 42′ con Cambiaso che ha scheggiato il palo sinistro con una conclusione a giro con il mancino dalla trequarti. Dopo il gol e anche al termine dei primi 45 minuti, Allegri e i suoi giocatori sono stati subissati ancora una volta da bordate di fischi come già accaduto in altre occasioni in questa stagione.
Nella ripresa la pressione bianconera si è fatta più insistente e con essa anche le occasioni da gol. Nel finale Allegri ha provato la carta delle tre punte e di una Juve più sbilanciata alla ricerca di un pari che è stato sfiorato, a dieci minuti dal termine, con un colpo di testa di Milik confezionato dall’assist dell’altro neo entrato Yildiz e sventato dalla grande parata di Fiorillo, e poi al 43′ con il terzo legno colpito dalla Juventus (traversa di Miretti con un missile che non aveva lasciato repliche a Fiorillo). Al 47′ è stato invece Rabiot a piombare su un pallone vagante in area sugli sviluppi di un angolo battuto da Iling-Junior, con pallone spizzato da Locatelli, e a trafiggere il portiere dei campani con l’esterno mancino per il definitivo 1-1 che, però, non ha risparmiato alla Juve altri fischi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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A Francavilla trionfa Droguet, Berrettini jr ko in finale

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FRANCAVILLA AL MARE (ITALPRESS) – Si ferma in finale la cavalcata di Jacopo Berrettini, il fratello minore del più celebre Matteo, a Francavilla al Mare. Il 25enne romano, numero 790 del mondo, proveniente dalle qualificazioni, si è arreso nell’ultimo atto del Challenger Atp del comune in provincia di Chieti, in Abruzzo, di fronte a Titouan Droguet. Il francese, numero 146 del ranking internazionale e primo favorito del seeding, si è imposto con il punteggio di 6-3 7-6 (4). Nel secondo parziale, sul 5-4 in suo favore, l’italiano ha sciupato un set-point.
Berrettini, che da domani salirà intorno al gradino 530 della classifica Atp, è stato comunque la grande rivelazione della settimana, centrando la prima finale a livello Challenger della carriera. Il romano, dopo aver superato il tabellone cadetto, ha vinto nel main draw quattro partite di fila, tutte al terzo set, prima di cedere oggi in finale.
A premiare il vincitore e il finalista del torneo il sindaco di Francavilla al Mare, Luisa Russo, e l’assessore allo Sport, Domenico Iorio.
– foto Ipa Agency –
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La Lazio batte l’Empoli e sogna ancora la Champions

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ROMA (ITALPRESS) – Europa sicura. La Lazio si impone 2-0 sull’Empoli all’Olimpico: decidono i gol di Patric e Vecino, la squadra di Tudor si garantisce l’accesso alle prossime coppe europee: le prossime due giornate stabiliranno quale competizione ospiterà i biancocelesti. Festa completa per la Lazio. Prima del calcio d’inizio celebrata la ricorrenza dei cinquanta anni dalla conquista del primo storico Scudetto del 1974, vinto da una squadra rappresentata da Lenzini, Maestrelli e Chinaglia. Per l’Empoli si fa durissima in zona salvezza.
Dopo appena 7′ di gara i padroni di casa si ritagliano la loro prima occasione con un insidioso cross di Felipe Anderson, sul quale Zaccagni non arriva per una questione di centimetri. Quattro minuti più tardi il brasiliano, servito da Kamada, arriva alla conclusione, ma viene murato dalla retroguardia avversaria. Al 18′ la formazione toscana crea la sua prima vera chance con un contropiede lanciato da Cancellieri, che imbecca Caputo verso la porta: l’attaccante segna, ma l’arbitro ferma tutto per fuorigioco.
Due minuti dopo Bastoni recupera un pallone perso da Kamada e va al tiro, sfiorando la traversa della porta difesa da Mandas. Al 25′ Immobile va giù in area dopo un presunto contatto con Caprile, ma per il Var non c’è nulla. Al 35′ Mandas è chiamato al grande intervento su Caputo che, da posizione ravvicinata, fallisce una grande opportunità. In pieno recupero la Lazio sblocca il punteggio con Patric che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Zaccagni, trova la deviazione vincente. Si va, dunque, a riposo sul parziale di 1-0. In apertura di ripresa Felipe Anderson va subito al tiro, ma Caprile blocca senza problemi. Il brasiliano ci riprova anche qualche minuto più tardi, ma non riesce ad ottenere più di un corner. L’Empoli prova a scuotersi attraverso delle sostituzioni effettuate da Davide Nicola, ma Igor Tudor prende le adeguate contromisure inserendo a sua volta forze fresche. I ritmi del match si abbassano notevolmente, anche per via dell’elevata temperatura avvertita nella Capitale. Nel finale gli azzurri provano ad andare a caccia del pareggio, ma i biancocelesti si difendono in maniera ordinata e colpiscono in contropiede all’89’ con Matias Vecino, bravo a depositare in rete su suggerimento di Pedro. La Lazio sale a 59 punti, l’Empoli resta diciassettesimo a quota 32 con il Frosinone.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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