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Economia

Da MediaForEurope alla satira politica Usa: in edicola il nuovo numero di “Prima Comunicazione”

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MILANO (ITALPRESS) – Da MediaForEurope alla satira politica Usa. Questi alcuni dei temi al centro del nuovo numero di “Prima Comunicazione” in edicola a Milano e da martedì 14 ottobre a Roma e nel resto d’Italia. Dopo sette anni MediaForEurope è riuscito a conquistare il controllo di ProSiebenSat.1, diventando il primo gruppo europeo dell’audiovisivo e preparandosi a competere con i giganti del web, come si racconta nel servizio di copertina.

Pier Silvio Berlusconi – che aveva in mente questo progetto da anni- ha dimostrato determinazione e coraggio, fino a giocarsi la faccia con l’Opas di fine luglio, conclusa con la conquista del 75,6% delle azioni della seconda televisione tedesca. Spazio anche alla satira politica negli Stati Uniti. Un esempio potente dell’impatto dell’audiovisivo sull’opinione pubblica – grazie all’unione tra televisione, streaming e social media – è la tempesta politico-mediatica scoppiata attorno a Jimmy Kimmel per i suoi commenti taglienti sulla morte di Charlie Kirk.

Un servizio è dedicato a come si costruisce il primato di Giorgia Meloni sui social. Diverso il punto di vista se si osserva la strategia social della premier, che può contare su milioni di follower – un’audience complessiva di 16.991.400 persone – grazie a un presidio costante delle piattaforme, all’uso di linguaggi nativi e a un engagement che diventa l’unità di misura del consenso. Un sistema ideato da Tommaso Longobardi, dal 2018 responsabile dei social media di Giorgia Meloni, che in un’intervista racconta come lavora e perché “i media tradizionali non bastano più”. Il che spiega come mai la premier può permettersi di evitare i giornalisti.

Si parla poi di comunicazione e risiko bancario. Nel grande gioco delle Opas e delle Opa è stata durissima la battaglia per il consenso degli azionisti. Dalla sfida Mps-Mediobanca al tentativo fallito di UniCredit di conquistare Banco Bpm, è stata anche una guerra di comunicazione, come racconta Matteo Cidda, direttore della comunicazione di Banco Bpm, nell’intervista Davide contro Golia. Dopo la copertina di agosto dedicata a Luigi Lovaglio, AD di Mps, Prima lo ha seguito nella battaglia per la conquista di Mediobanca, in cui ha ribaltato percezioni e tavolo del potere con una comunicazione definita “coraggiosa” rispetto a quella “arrogante” di Alberto Nagel.

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ItalyPost, un nuovo quotidiano economico-finanziario, cartaceo e digitale, è in fase di lancio a Padova con uscita prevista per gennaio. Editore e direttore sarà Filiberto Zovico, che a Prima anticipa l’organizzazione della redazione – 30 giornalisti e 40 collaboratori – e la missione: raccontare PMI e distretti, il cuore produttivo del Paese. L’informazione locale diventa digitale: con l’ingresso di Comtel nella galassia Sae, il presidente Leonardis accelera la trasformazione digitale delle sue testate locali, creando un hub integrato dove giornali, comunicazione e tecnologia si incontrano.

Con il nuovo corpo militare dedicato alla cybersecurity, le redazioni cambiano mestiere: OSINT, intelligenza artificiale, geolocalizzazione. Michele Mezza spiega come coniugare tecnologie “da intelligence” con la responsabilità editoriale. Il Dis rende pubblica Gnosis, la rivista di intelligence, ora online e accessibile a tutti. Una svolta che apre i servizi segreti al confronto pubblico su temi cruciali come sicurezza, democrazia e intelligenza artificiale. Si prosegue con Perplexity AI e l’intervista al sistema di intelligenza artificiale che legge la geopolitica come un flusso di dati e connessioni tra potere, arte e propaganda. Non si limita a elaborare testi preesistenti: aggiorna, confronta e interpreta flussi informativi multipli con una rapidità impossibile per qualsiasi analista umano.

Spazio alla Rai: non solo tecnologia, ma democrazia culturale Nasce lo Steering Committee sull’IA, coordinato da Silvia Calandrelli. Governance, etica e processi: la transizione del servizio pubblico nell’era degli algoritmi. E ancora Radio Up&Down. Il programma di Radio 24, condotto da Federico Parlanti – primo conduttore Down al mondo – insieme a Paolo Ruffini e Lamberto Giannini, propone una formula libera: senza veti su ospiti o scaletta e senza pressioni dall’alto.

Intervista a Matteo Tarolli, AD di Starcom Italia e responsabile dei rapporti istituzionali di Una, che sottolinea: “Dobbiamo aiutare l’industria italiana a vendere sempre più prodotti attraverso i dati e i nuovi modelli di misurazione e vendita. L’AI porterà una rivoluzione totale ma, con una nuova consapevolezza, possiamo trovare un ruolo centrale nel sistema economico italiano”.

La Grande Brera si veste da media company: la nuova strategia di comunicazione del museo milanese debutta con una mostra spettacolare e una sfilata per celebrare i 50 anni di Armani tra i capolavori della Pinacoteca. Il direttore generale Angelo Crespi spiega la sua visione. Viene riproposta l’intervista di Giorgio Armani del 1995 rilasciata a Prima. E poi: “Longennials” alla riscossa,. La silver age batte la Gen Z: più fedeltà, maggiore capacità di spesa, nuove metriche per media e pubblicità. Perché i piani marketing stanno cambiando target, puntando anche sui sessanta- ottantenni. Il cibo è salute: Pellegrini, storica azienda della ristorazione collettiva, scende in campo per promuovere una sana alimentazione e prevenire le malattie croniche. Un modo etico e responsabile per festeggiare i 60 anni di attività.

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-Foto copertina ‘Prima Comunicazione’-
(ITALPRESS).

Economia

Hong Kong partner commerciale sempre più strategico per le imprese italiane

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MILANO (ITALPRESS) – Hong Kong è considerata da molte aziende italiane, sempre più orientate verso l’Asia, un mercato prioritario e un partner commerciale strategico. Osservando il quadro generale, le opportunità per le Pmi di Hong Kong appaiono notevoli. In particolare, il 77% delle aziende italiane prevede di espandersi in Asia nei prossimi tre anni, indicando la Cina continentale, Hong Kong, il Giappone, la Corea del Sud e l’India come mercati preferiti. Se si guarda ai settori, il 95% delle imprese italiane dell’innovazione e tecnologia intende espandersi in Asia, seguito dall’88% di quelle della sanità e dall’86% del commercio al dettaglio/all’ingrosso. Questi dati si allineano con la nuova strategia industriale di Hong Kong, che punta su innovazione e tecnologia, scienze della vita e healthtech, oltre alle numerose iniziative nel campo dell’e-commerce. È quanto emerge dal un nuovo rapporto “Le priorità di espansione asiatica delle imprese italiane: settori dell’innovazione, della sanità e del retail”, realizzato congiuntamente da Italy China Council Foundation (ICCF) e dalla sede di Milano di Hong Kong Trade Development Council (HKTDC), ente statutario fondato nel 1966 con l’obiettivo di promuovere, assistere e sviluppare il commercio di Hong Kong su scala globale e piattaforma di riferimento per la promozione delle Pmi nella loro espansione sui mercati globali.

Il rapporto è stato presentato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, in occasione dell’evento internazionale Think Business, Think Hong Kong (TBTHK), organizzato dall’Hong Kong Trade Development Council per promuovere il commercio bilaterale e gli investimenti con l’Italia. Con il primo ritorno in Italia dopo l’edizione del 2014, il simposio ha riunito oltre 90 delegati provenienti da Hong Kong, tra cui funzionari governativi, leader del mondo imprenditoriale e creativo, operatori di servizi finanziari e professionali, investitori, start-up e imprenditori della Cina continentale con sede a Hong Kong, per una giornata di dialogo, networking e creazione di partnership con aziende italiane interessate a espandersi in Asia. Secondo il rapporto realizzato da HKTDC e ICCF, le previsioni di espansione delle imprese italiane contribuirebbero a rafforzare ulteriormente le solide relazioni economiche tra Italia e Hong Kong. Nel 2024, gli scambi commerciali tra Italia e Hong Kong hanno raggiunto 8,3 miliardi di dollari, posizionando il nostro Paese come quarto partner commerciale dell’UE per Hong Kong e terzo mercato UE di importazione. Inoltre, sempre nel 2024, erano circa 200 le aziende italiane attive a Hong Kong. Nella sessione di apertura di Think Business, Think Hong Kong sono intervenuti Paul Chan, Hong Kong SAR Government Financial Secretary, e il Prof. Frederick Ma, Chairman, Hong Kong Trade Development Council, mentre Valentino Valentini, Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha inviato un video messaggio.

“Per HKTDC, facilitare le partnership è al centro di ciò che facciamo. Le partnership generano innovazione. E l’innovazione alimenta la crescita e l’espansione. Aiutiamo le imprese, grandi e piccole, a realizzare i loro piani di crescita ed espansione, ovunque si trovino: in Cina, in Asia e oltre”, ha sottolineato il prof. Frederick Ma. “Riconosciuta come uno dei principali hub finanziari internazionali al mondo, Hong Kong offre numerose e interessanti opportunità alle aziende italiane, sia nei settori tradizionali che in quelli più innovativi. Proprio come l’Italia, Hong Kong è fortemente focalizzata sull’innovazione e la tecnologia. Ciò comprende fintech, greentech, AI e creazione delle smart city, il settore creativo e molto altro ancora. Vedo un grande potenziale di collaborazione”.

Durante la giornata sono state evidenziate alcune delle motivazioni che rendono Hong Kong una meta particolarmente interessante per le aziende italiane. È, innanzitutto, una piattaforma commerciale globale con 9.960 aziende multinazionali, 1.410 sedi regionali, e 73 delle 100 maggiori banche mondiali con operatività a Hong Kong; nel 2025, la città ha registrato una crescita delle esportazioni del +10,9% nei primi otto mesi, con il mercato IPO più vivace al mondo, conquistando il primo posto nella raccolta fondi tramite quotazioni; Il sistema fiscale è tra i più competitivi al mondo: imposta sugli utili al 8,25% fino a 2 milioni di HKD, nessuna tassa su capital gain, dividendi, IVA, né imposte sulle successioni; Hong Kong ha sottoscritto 53 accordi per evitare la doppia imposizione fiscale con 33 economie, offrendo un ambiente giuridico stabile, trasparente e favorevole agli investimenti esteri; Il sistema legale di common law e la protezione della proprietà intellettuale sono di livello internazionale, garantendo sicurezza e certezza per gli investimenti e lo sviluppo tecnologico; Hong Kong è un hub fintech di livello mondiale, con oltre 1.100 aziende Web3, 230 banche virtuali, e varie piattaforme autorizzate di asset digitali; politiche governative all’avanguardia supportano l’innovazione digitale, inclusi pagamenti mobili, valute digitali e tokenizzazione degli asset; la città si conferma hub internazionale per il commercio, grazie a nove accordi di libero scambio con 21 economie e a 24 accordi di investimento bilaterali, facilitando l’accesso a mercati strategici.

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Dopo la sessione di apertura, la sessione plenaria di Think Business, Think Hong Kong ha esaminato le tendenze economiche globali, l’evoluzione del ruolo dei mercati finanziari di Hong Kong e la profonda integrazione con la Cina continentale che continua a fornire alle aziende internazionali, comprese quelle italiane, un vantaggio competitivo nell’accesso alla crescita asiatica. La discussione ha coinvolto figure di spicco della business community internazionale per comprendere in che modo Hong Kong continui a costituire la porta d’accesso strategica all’Asia. Presieduta da Hans Michael Jebsen, Chairman, Hong Kong-Europe Business Council e Chairman of the Jebsen Group, la discussione ha ospitato gli interventi di Bernard Chan, Chairman, West Kowloon Cultural District Authority e President of Asia Financial Holdings Limited; Bonnie Chan, CEO, Hong Kong Exchanges and Clearing Limited; Claudio de Bedin, Partner, Justin Chow & de Bedin Solicitors LLP; Fabio De Rosa, Head of Global Transaction Banking, Banco BPM; e Alex Zhavoronkov, Founder e CEO of Insilico Medicine.

In linea con le priorità in evoluzione di entrambe le economie, le cinque sessioni tematiche successive hanno toccato quattro aree strategiche. La sessione Digital Trade and Finance, organizzata in collaborazione con l’Hong Kong Monetary Authority, ha esplorato il modo in cui la tecnologia sta ridefinendo il commercio transfrontaliero e i flussi finanziari. Ha inoltre illustrato come piattaforme quali le soluzioni commerciali basate su registri distribuiti e sistemi di scambio di dati commerciali stiano migliorando l’efficienza, la trasparenza e l’accesso ai finanziamenti, offrendo nuovi percorsi per la collaborazione commerciale tra Italia e Hong Kong.

La sessione parallela Innovation and Technology, supportata da Hong Kong Science and Technology Parks Corporation, si è concentrata sull’innovazione delle smart city e sulla rapida ascesa delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale in Asia, illustrando come le aziende italiane possano interagire con il fiorente ecosistema dell’innovazione di Hong Kong. Dopo il networking lunch, la sessione dedicata alla Global Supply Chain, organizzata in collaborazione con Invest Hong Kong, ha esaminato come i mercati dei capitali e i sistemi di tesoreria aziendale di Hong Kong stiano guidando la trasformazione delle supply chain globali. La discussione ha evidenziato il ruolo di Hong Kong come hub per la digitalizzazione della filiera, la logistica green e le partnership nel settore della produzione manufatturiera avanzata.

A seguire, si sono succedute due sessioni dedicate a Creative and Design, una delle quali ha riunito affermati architetti e designer italiani e di Hong Kong, tra cui Steve Leung, Founder dello Steve Leung Design Group; Andrea Ponti, Founder e Design Director di Ponti Design Studio Limited; e Dr Rocco Yim, Principal, Rocco Design Architects Associates Limited. Durante il secondo incontro, organizzato in collaborazione con Hong Kong Design Centre e Hong Kong Designers Association, si è discusso di come Hong Kong e l’Italia, due centri globali di creatività, possano co-progettare nuove opportunità nell’architettura, nel lifestyle, nel lusso e nell’innovazione culturale. I partecipanti hanno analizzato come la sinergia tra l’artigianato italiano e la vivacità culturale di Hong Kong possa aprire nuovi mercati in tutta l’Asia. Parallelamente al simposio, TBTHK ha favorito incontri di business matching in presenza, consultazioni individuali e opportunità di networking dedicate.

Durante l’evento, i partecipanti hanno anche visitato l’InnoVenture Salon e la Business Support Zone, un’area espositiva con espositori provenienti da Hong Kong, tra cui start-up e rappresentanti di enti governativi, società di servizi contabili e corporate, operatori logistici, studi legali e di molti altri settori. Queste aree hanno offerto la possibilità concreta per le aziende italiane di entrare in contatto con esperti basati a Hong Kong, approfondire servizi, soluzioni e tecnologie innovative e rafforzare la collaborazione transfrontaliera. Dopo il simposio, si è tenuta la Hong Kong Dinner a Palazzo Parigi, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle business community di Hong Kong e dell’Italia.

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– Foto xm4/Italpress –

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Economia

L’Italia delle città intermedie, Esposito: “Tessuto connettivo del Paese”

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ROMA (ITALPRESS) – Un tessuto connettivo capace di unire le aeree interne del Paese con quelle metropolitane. Sono le 157 città intermedie analizzate in un rapporto curato da Mecenate 90 in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne. Città che ospitano imprese di eccellenza del Made in Italy e ad alto contenuto innovativo, città che esprimono dinamismo sociale, culturale ed economico e creano opportunità concrete per contrastare lo spopolamento e l’insufficiente dotazione di infrastrutture fisiche e digitali.Le città intermedie sono il tessuto connettivo dei comuni del nostro Paese. Sono le medie città, che non sono né le città metropolitane, le 14 grandi aree del Paese, nè i comuni molto piccoli. Parliamo di comuni che fanno quasi 11 milioni di popolazione, il 18% di quella italiana, e producono circa il 20% dei beni e servizi del nostro Paese. Quindi sono delle realtà importanti che hanno tutta una serie di vantaggi rispetto alle città metropolitane non secondarie”, spiega Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne in un’intervista alla Italpress.

Quindi le città intermedie sono “i soggetti che presidiano il territorio e a loro volta fanno quasi da ponte rispetto anche a quelle che sono le aree interne del Paese. Noi abbiamo calcolato una specie di indice di qualità della vita di queste città, comparandolo con quello delle città metropolitane. È stato calcolato su quattro dimensioni: degli affari, economica, sociale e della demografia. Chiaramente – sottolinea Esposito – i territori sono molto diversificati tra di loro, ma nell’aggregato abbiamo visto che prima di tutto nel complesso le città intermedie hanno una qualità del tessuto economico che è un pò inferiore ma sostanzialmente paragonabile a quelle delle aree metropolitane. Dove migliorano tanto è invece dal punto di vista culturale e demografico. Nel primo caso l’indice che abbiamo stimato indica un valore superiore al 20% in termini di punteggio rispetto alle città metropolitane, mentre il valore è un pò più basso ma sempre superiore per quanto riguarda gli aspetti demografici. Parliamo di circa un 12% di punteggio superiore rispetto alle città metropolitane e questo spiega anche perché se facciamo una proiezione al 2050, quando il nostro Paese avrà quasi 4 milioni di persone in meno, le città intermedie perderanno meno popolazione rispetto alle città metropolitane. Le città intermedie perderanno il 4% della popolazione, mentre le aree metropolitane circa l’8%”.

Esposito ribadisce poi che le città intermedie “funzionano come una rete di collegamento tra le grandi aree metropolitane e il complesso dei comuni dell’entroterra: le abbiamo anche individuate come una specie di poli intermedi che attirano un complesso di flussi di interscambio con il resto del territorio. Quindi rappresentano quella armatura territoriale del nostro Paese che spiega come quando alcuni grandi poli di sviluppo vanno in crisi, il sistema tiene ed è resiliente perché ha questa rete diffusa che consente in qualche modo ammortizzare i colpi della crisi”.

Quindi si potrebbe dire che il concetto di “medio” può essere considerato vincente prendendo proprio a modello le città intermedie. “E’ quel concetto che consente di contemperare le diversità di situazioni e anche di assicurare una flessibilità non solo economica ma soprattutto sociale e probabilmente di rappresentare quella ‘gioia di vivere’ che nel passato è stato considerato uno dei modelli di successo del nostro Paese”, conclude Esposito.

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-Foto screenshot video Italpress-
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Economia

Pnrr, Meloni “L’ok del Consiglio Europeo alla revisione conferma la credibilità del lavoro del governo”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’approvazione definitiva da parte del Consiglio europeo della revisione del PNRR italiano conferma ancora una volta il lavoro solido e credibile del Governo nell’attuazione del Piano. La revisione mantiene invariata la dotazione finanziaria di 194,4 miliardi di euro, sottolineando l’impegno a proseguire con concretezza le riforme e gli investimenti strategici. Questo risultato rafforza la posizione dell’Italia in Europa e dimostra come l’Italia sappia tradurre le ambizioni in risultati concreti, garantendo il pieno utilizzo delle risorse europee a beneficio dei cittadini e dell’economia”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo l’approvazione definitiva della revisione del PNRR italiano, predisposta in linea con gli indirizzi della Commissione contenuti nella Comunicazione del 4 giugno scorso.

“Nei prossimi giorni – ha Meloni – ci aspettiamo dalla Commissione europea il via libera al pagamento dell’ottava rata, pari a 12,8 miliardi di euro, che porterà a oltre 153 miliardi le risorse complessivamente ricevute dall’Italia. Contiamo, inoltre, di presentare entro fine anno la richiesta di pagamento della nona e penultima rata del Piano”.

– Foto IPA Agency –

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