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Cronaca

Monza, alcol a minori e lavoratori in nero. Sospesa licenza a un bar

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MONZA (ITALPRESS) – Il Questore della Provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio ha disposto la sospensione per 30 giorni del Bar Gran Prix di Monza. Infatti, lo scorso 5 gennaio, gli agenti della Questura aveva trovato alcuni avventori seduti su alcuni tavolini all’esterno del pubblico esercizio, apparentemente minorenni intenti a consumare bevande alcoliche. I poliziotti identificavano due ragazzi diciassettenni, i quali confermavano di aver ordinato e consumato tali super alcolici senza che venisse verifica la loro minore età. Veniva pertanto contestata al titolare del bar la conseguente sanzione amministrativa e per tutta risposta l’uomo, alla presenza di decine di avventori, assumeva un atteggiamento ostile nei confronti degli Agenti della Questura, apostrofandoli con epiteti scurrili e offensivi. I poliziotti al fine di evitare che la situazione precipitasse ulteriormente invitavano il gestore del bar a calmarsi procedendo altresì a indagarlo in ordine al reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Nei giorni successivi personale dell’Ufficio Polizia Amministrativa e di Sicurezza (UPAS) della Questura di Monza e della Brianza, svolgevano approfondimenti istruttori su quanto accaduto convocando e assumendo a sommarie informazioni i due ragazzi minori i quali confermavano di aver assunto la sera del 5 gennaio bevande alcoliche loro servite all’interno del bar e che quella non era stata l’unica circostanza in quanto in altre occasioni avevano ordinato alcolici nel medesimo esercizio commerciale. Trascorsi alcuni giorni, lunedì 16 gennaio scorso, perveniva alla Sala Operativa della Questura una richiesta di intervento per un furto di energia elettrica riscontrati da alcuni operatori della società di distribuzione che durante un controllo avevano riscontrato un’attivazione abusiva del contatore della suddetta attività commerciale attraverso la manomissione del magnetotermico dell’interruttore. Gli Agenti della volante intervenuti sul posto riscontravano anche il furto di energia elettrica tanto che staccato l’allaccio abusivo il locale restava al buio, fatti per i quali la società di distribuzione di energia elettrica si riservava di formalizzare una specifica denuncia. Trascorsi ulteriori due giorni, in data 18 gennaio, perveniva altresì una segnalazione da parte del Comando Gruppo di Finanza di Monza, organo di polizia che in sede di attività ispettiva al Bar Gran Prix individuavano tre dipendenti privi di regolare assunzione intenti a lavorare all’interno del pubblico esercizio. Sussistendo quindi i presupposti normativi in materia di tutela della sicurezza dell’ordine e della sicurezza pubblico così come, il Questore della Provincia di Monza e della Brianza, ha disposto la chiusura del locale per 30 giorni. (ITALPRESS).

Photo Credits: Questura di Monza e Brianza

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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