Economia
Neos, nuovo open day per reclutare 25 assistenti di volo
Pubblicato
2 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Neos, compagnia aerea parte di Alpitour World, lancia un nuovo open day che si svolgerà il 5 ottobre presso la Camera di Commercio di Verona, per reclutare 25 assistenti di volo, anche alla prima esperienza, che opereranno presso l’aeroporto Valerio Catullo con l’obiettivo di ampliare ulteriormente le sinergie già in essere e in vista dell’arrivo di nuovi aeromobili che entreranno in flotta entro la prossima stagione estiva. Negli anni, infatti, l’aeroporto veronese è diventato sempre più importante nel business di Neos che ha sviluppato un piano di crescita che ha visto progressivamente aumentare l’offerta, la frequenza dei collegamenti e le attività a supporto dello scalo veneto. Inoltre, la compagnia ha scalato la classifica dei vettori attivi sull’aeroporto grazie anche alla decisione di avere aerei di lungo raggio basati presso il Valerio Catullo, risultando al primo posto per ASKs (Available Seat Kilometres), il parametro che mette in relazione i posti offerti con i chilometri percorsi, e riconfermandosi il vettore di riferimento per i voli intercontinentali e la prima compagnia aerea dell’aeroporto di Verona, con quasi 490 milioni di ASKs.
Per questo open day il recruitment è rivolto sia a personale certificato sia a coloro che non hanno mai svolto la professione di assistente di volo in nessun’altra compagnia aerea e senza alcun limite di età. Dopo la prima selezione sarà richiesto un colloquio finale presso gli uffici Neos di Malpensa, mentre il corso base per il conseguimento dell’attestazione CCA inizierà già da inizio novembre, nel nuovo training center dedicato e inaugurato a giugno di quest’anno. Per candidarsi ed entrare a far parte della crew di Neos è necessario compilare il form on line (disponibile sulla sezione ‘Lavora con Noì del sito neosair.it). All’appuntamento, a cui sarà possibile presentarsi nella fascia mattutina tra le 9 e le 12 o nel pomeriggio dalle 14 alle 17, sarà necessario portare con sè l’e-mail di conferma di avvenuta registrazione, due fotografie (mezzo busto e figura intera) e un curriculum vitae cartaceo in formato europeo. Tra i requisiti è richiesto il diploma di istruzione secondaria di II grado, una buona conoscenza della lingua inglese e buone capacità di lavorare in team e comunicative. “Ogni anno organizziamo open day per selezionare nuovo personale per i nostri voli, offrendo un’opportunità anche a chi pur avendo la passione per questo lavoro non ha mai svolto la professione di assistente di volo e ha voglia di reinventarsi, aspirando a lavorare in un ambiente dinamico e stimolante”, afferma Emiliano Lisi, Recruitment Manager Hr in Neos. “Neos opera sulle principali rotte turistiche con oltre 50 destinazioni nel mondo, dispone di una flotta di ultima generazione e un organico aziendale che ha superato le mille unità: elementi che trasmettono la forte energia e la flessibilità della nostra compagnia tesa verso una crescita costante per essere sempre più protagonista tra le realtà del settore aviation nazionale e internazionale”, conclude.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Neos –
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Economia
E’ sempre più difficile per i giovani raggiungere l’indipendenza economica in Italia
Pubblicato
4 minuti fa-
3 Dicembre 2025di
Redazione
La transizione verso l’autonomia economica è diventata per molti giovani un percorso più lungo e accidentato. Il costo della vita cresce in modo evidente, ma le retribuzioni reali faticano a tenere il passo. Il risultato è un divario che si manifesta in ogni scelta di vita: dall’uscita di casa all’affitto di un bilocale, dall’acquisto di un’auto alla costruzione di un piccolo cuscinetto di risparmio.
Nelle grandi città come Milano e Roma, dove si concentrano opportunità lavorative e servizi, i prezzi degli immobili e degli affitti sono aumentati in modo significativo, rendendo complesso l’acquisto di una casa anche a chi ha un impiego stabile e valuta il ricorso al mutuo. In questo scenario, la pianificazione finanziaria richiede più attenzione, competenze e tempo, mentre la prospettiva di una stabilità personale slitta in avanti.
Caro vita e salari fermi
Negli ultimi cicli economici, l’inflazione sui beni e servizi essenziali – alimentari, trasporti, energia, canoni di locazione – ha ridotto il potere d’acquisto dei giovani lavoratori. A fronte di contratti spesso d’ingresso e scatti retributivi lenti, lo stipendio netto non compensa gli aumenti di spesa mensili. Il carrello appare più costoso, così come gli abbonamenti ai mezzi, le utenze e persino le attività sociali di base. Il quadro peggiora nelle aree metropolitane, dove i costi fissi sono più elevati e la concorrenza per posizioni ben retribuite è maggiore. Senza politiche salariali collegate alla produttività e all’andamento dei prezzi, e senza un vigoroso sostegno al potere d’acquisto, la strada verso la piena autonomia diventa più ripida.
La casa: il nodo nelle grandi città
Il tema abitativo è il centro di gravità delle difficoltà. A Milano e Roma l’acquisto di un appartamento si scontra con valori al metro quadrato cresciuti e con la necessità di apporti di capitale iniziale significativi. Anche il mercato degli affitti pesa: canoni elevati e spese condominiali sostanziose assorbono quote importanti del reddito. Per un giovane, mettere insieme anticipo, costi notarili e tasse richiede spesso anni di risparmio, durante i quali il mercato può muoversi ulteriormente. Anche chi valuta il mutuo incontra ostacoli: rapporto rata/reddito più rigido, stabilità contrattuale richiesta dagli istituti di credito, e tassi che, pur variando nel tempo, incidono sull’importo della rata. In assenza di garanzie familiari, l’accesso alla proprietà diventa un traguardo lontano.
Mercato del lavoro e precarietà
La frammentazione dei percorsi professionali rallenta il salto verso l’indipendenza economica. Molti giovani attraversano fasi di tirocini, contratti a termine, collaborazioni e partite IVA senza continuità. Questa discontinuità limita la possibilità di pianificare e di accumulare risparmi per progetti di lungo periodo. Anche la mobilità lavorativa, pur essendo un’opportunità di crescita, comporta costi di transizione: cambi di città, nuovi depositi per l’affitto, periodi di reddito ridotto. L’assenza di welfare integrativo diffuso nelle micro e piccole imprese – per esempio con fondi sanitari, previdenza complementare e benefit casa – accentua il divario con le grandi aziende, dove le retribuzioni e i pacchetti di benefit sono talvolta più competitivi.
Mutui, tassi e regole d’accesso
Per comprendere perché il mutuo sia spesso fuori portata, è utile ripercorrere gli elementi che determinano l’accesso al credito e il costo finale dell’operazione:
- Reddito e stabilità contrattuale – Le banche valutano solidità del reddito, tipologia di contratto e anzianità lavorativa. Contratti brevi o discontinui pesano negativamente.
- Rapporto rata/reddito – In genere la rata non dovrebbe superare una quota del reddito netto mensile. Con salari contenuti, anche immobili di media fascia generano un rapporto sfavorevole.
- Capitale iniziale e spese – Oltre al prezzo dell’immobile servono anticipo, imposte, notaio, perizie e assicurazioni. Senza risparmi pregressi, l’operazione diventa proibitiva.
- Tassi di interesse e durata – L’aumento dei tassi incide direttamente sulla rata; durate più lunghe riducono la rata ma aumentano il costo totale del finanziamento.
- Garanzie aggiuntive – Fideiussioni familiari o garanzie pubbliche possono aiutare, ma non tutti possono contare su reti di supporto adeguate.
Questi fattori, combinati con i livelli dei prezzi nelle aree centrali di Milano e Roma, spiegano perché molti rinuncino o rimandino l’acquisto.
Cosa possono fare i giovani e le istituzioni
Per attenuare il divario tra costo della vita e redditi, serve una regia condivisa. Di seguito alcune possibili direttrici di azione, presentate come spunti pratici e di policy:
- Rafforzare le competenze: investire in skill ad alta occupabilità – digitale, green, data, vendite complesse – può migliorare il potere contrattuale e le prospettive salariali.
- Pianificare il risparmio: creare un budget mensile rigoroso, automatizzare piccoli accantonamenti, costruire un fondo di emergenza riduce la vulnerabilità. Inoltre, comprendere cos’è il reddito passivo può aiutare i giovani a costruire nel tempo fonti di guadagno alternative, rendendo più sostenibile il percorso verso l’indipendenza economica.
- Valutare aree emergenti: quartieri semi-centrali o città intermedie offrono talvolta prezzi più accessibili a fronte di una qualità della vita ancora elevata.
- Usare strumenti pubblici: informarsi su garanzie statali per i mutui e su eventuali misure su affitti, residenze per studenti e giovani lavoratori.
- Promuovere contrattazione e produttività: politiche che leghino salari e produttività, detassazione dei premi e incentivi all’innovazione possono sostenere il potere d’acquisto.
- Ampliare l’offerta abitativa: piani per housing a canone sostenibile, recupero del patrimonio esistente e partenariati pubblico-privati riducono la pressione sui prezzi.
- Semplificare l’accesso al credito: criteri più flessibili per giovani con prospettive di carriera, valutazioni che considerino percorsi professionali moderni e supporti mirati alle caparre iniziali.
La difficoltà dei giovani italiani nel raggiungere l’autonomia non è solo un fatto individuale, ma un tema che tocca crescita, innovazione e coesione sociale. Senza un riequilibrio tra costo della vita e retribuzioni, e senza un’offerta abitativa compatibile con i redditi d’ingresso, si rischia di prolungare il periodo di dipendenza familiare e di rallentare scelte fondamentali come formare una famiglia o investire nella propria formazione. Politiche coordinate su salari, casa e credito, unite a scelte consapevoli sul piano personale, possono restituire ai giovani prospettive concrete, tempi di realizzazione più rapidi e un cammino credibile verso la piena indipendenza economica.
Economia
Ucraina, Salvini “Mettere fine al conflitto fa bene anche all’economia”
Pubblicato
16 ore fa-
2 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina fa bene a chi sta morendo sul campo, fa bene all’economia italiana ed europea, e chi si mette di mezzo per impedire un accordo non fa il bene dell’Europa. Spero che nessuno a Parigi, Londra, Berlino abbia più interesse a continuare il conflitto piuttosto che a farlo finire”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea generale di Alis.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Anas, Gemme “Oltre 1.000 assunzioni in tre anni, ulteriori 900 risorse entro il 2028”
Pubblicato
20 ore fa-
2 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Negli ultimi tre anni Anas ha registrato una crescita significativa della propria forza lavoro con un incremento di oltre 1.000 dipendenti pari al 15% dell’organico. Il piano industriale prevede entro il 2028 un’ulteriore crescita di oltre 900 persone, +12% rispetto a oggi”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, nel corso di una lectio magistralis all’Università di Roma LUMSA. “Nel dettaglio – prosegue l’Ad Gemme – negli ultimi 36 mesi sono state inserite circa 2.000 risorse, senza considerare il personale impegnato in attività stagionali, di cui il 75% destinato alle aree tecniche e di presidio della rete. Una quota significativa pari a quasi la metà degli ingressi ha riguardato ruoli chiave come Direttori Lavori, Direttori Operativi, Ispettori di Cantiere ed Ispettori di Opere d’arte. Gli ingressi hanno interessato tutto il territorio nazionale (32% Nord; 41% Centro; 27% Sud). Queste azioni consentono ad ANAS di affrontare le sfide del settore infrastrutturale e dei trasporti e garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici”.
Tra i punti toccati dall’amministratore delegato nel corso del suo intervento l’impegno economico dell’azienda: nel corso di quest’anno ha avviato gare per un valore totale di 2,1 miliardi di euro di cui circa 1,9 miliardi pubblicati dalla Direzione Generale e i restanti 190 milioni di euro dalle Strutture Territoriali. “Il nostro lavoro – conclude Gemme – non è una mera esecuzione di opere ma un’azione di impatto sul futuro economico e sociale dei territori. Ogni investimento in infrastrutture è un contributo diretto alla competitività e alla qualità della vita del nostro Paese. Questo settore, come affermano diversi studi internazionali, è il più potente moltiplicatore di ricchezza. Ricordo in particolare che dietro ogni cantiere Anas, dietro ogni opera vi è la creazione di posti di lavoro stabili e qualificati, una maggiore sicurezza stradale e un miglioramento della connettività fra territori. In sintesi, un tangibile miglioramento della vita di tutti gli italiani”.
– foto ufficio stampa Anas –
(ITALPRESS).

E’ sempre più difficile per i giovani raggiungere l’indipendenza economica in Italia
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