Economia
Fondazione Enpaia, nel 2022 l’utile supera i 10 milioni
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – In un 2022 caratterizzato da un forte rialzo dei prezzi delle materie prime, da un’instabilità dei mercati internazionali e dalle continue tensioni geopolitiche, la Fondazione Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, ha chiuso l’anno con risultati positivi. E’ quanto emerge dalla Relazione Annuale 2023 della Fondazione Enpaia, presentata al Senato, nella quale si evidenzia che il valore complessivo del patrimonio nel 2022 è stato pari a oltre 2 miliardi di euro, con un utile di oltre 10 milioni di euro e un rendimento netto complessivo del portafoglio pari ad un +5.03% rispetto al 4.88% del 2021.
Numeri positivi certificati anche dall’aumento degli iscritti che, a dicembre 2022, sono stati 39.683 (+1.7% rispetto al 2021), impiegati presso 8.984 aziende (+1.8% rispetto al 2021), dei quali il 51.9% appartiene alla componente di genere maschile, a fronte di quella femminile che si è attestata al 48.1%, con una crescita del 3.1% rispetto allo scorso anno, a certificare come la Fondazione Enpaia, fra le Casse previdenziali, sia fra le più ‘rosà.
Un dato in controtendenza rispetto al 2021, ascrivibile al contesto socio-economico di forte volatilità, è quello relativo alle erogazioni delle prestazioni agli iscritti. Nel 2022, infatti, sono stati erogati 155.489.012 milioni di euro a fronte dei 161.455.460 di euro del 2021, con una diminuzione pari al 4%. Di segno positivo, invece, sono le entrate contributive da parte delle aziende del settore agricolo, cresciute del 3.9% rispetto al 2021 con 155.592.681 milioni di euro complessivi, numeri che dimostrano la grande forza e resilienza del settore agricolo italiano.
A formare l’utile del 2022 contribuiscono anche le performance conseguite nella gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare. Il programma di diversificazioni del portafoglio mobiliare ha permesso di raggiungere un +4.55% mentre per quello immobiliare un +0.09% per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro. Sui mercati finanziari sono stati poi allocati investimenti finanziari per circa 740 milioni di euro, così come grande impulso è stato dato dalla vendita di 95 unità immobiliari per 46 milioni di euro che hanno registrato una plusvalenza lorda di circa 24 milioni di euro.
Dalla Relazione emerge come, al 2022, ‘la cornice fiscale dentro la quale le Casse di previdenza svolgono le loro funzioni, non sia più adeguata. Ciò che viene fortemente evidenziato, e richiesto, è un cambio delle regole tributarie attuali – sottolinea la Fondazione -. Per favorire e attrarre maggiori investitori, le Casse di previdenza chiedono al legislatore di mettere sullo stesso piano di tassazione le Casse di previdenza e i fondi pensione. Attualmente entrambi i soggetti (Enti di previdenza e Fondi pensione) sono regolati dal D. Lgs. 252/2005 ma gli Enti di previdenza sono soggetti ad una duplice tassazione – una aliquota al 26% contro il 20% dei Fondi e una imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche sul lordo dei rendimenti contro il netto dei rendimenti dei Fondi – che produce un’anomalia fiscale che le Casse chiedono venga risoltà.
Il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha osservato: ‘I dati di Enpaia sono in controtendenza rispetto al sistema delle Casse e sono straordinariamente buoni con un bilanciamento notevole fra prestazioni e contributi e ciò dimostra la grande flessibilità del settore agricolo. Un comparto sul quale questo Governo sta puntando con uno sguardo rivolto verso le economie di filiera e sulla gestione complessiva di un sistema agricolo integrato che ci porti verso il terzo millennio. Sono convinto che Enpaia e il sistema delle Casse daranno un contributo virtuoso all’Italià.
‘L’agricoltura è un settore che sul fronte previdenziale mostra un sistema organizzativo peculiare che valorizza la bilatelarità e dimostra dei segni di vitalità che lasciano ben sperare. La richiesta di armonizzazione della fiscalità delle Casse a quella dei fondi pensione è fondata – ha dichiarato Alberto Bagnai, Presidente della Commissione Parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale -. La delega fiscale approvata a luglio apre una porta a questo intervento che contribuirebbe ad aumentare la redditività degli investimenti che le Casse hanno in gestionè.
Per Mirco Carloni, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ‘l’agricoltura in questo momento ha bisogno di grande attenzione sotto tutti i punti di vista. La Fondazione Enpaia, per sua importante rilevanza finanziaria, ha un ruolo fondamentale. Nella Relazione emerge che l’agricoltura è particolarmente fragile. La politica agricola oggi deve avere queste due grandi missioni: dare forza e dall’altra parte riuscire a dare maggiore marginalità. Se non c’è ricambio generazionale e non è prevista una successione nel mondo agricolo anche il tema previdenza ne risente in modo significativo. Questa settimana verrà calendarizzata la proposta di legge, di cui sono primo firmatario assieme ai colleghi della Lega, sui giovani agricoltori che credo possa contribuire a dare futuro a un settore centrale per il Paesè.
Secondo Francesco Battistoni, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, ‘dalla Relazione Enpaia 2023 emerge chiaramente la forza e la solidità della Fondazione che, nonostante le instabilità geopolitiche e le complesse congiunture socio-economiche internazionali, risulta una delle Casse di previdenza sociale fra le più resilienti. Nel corso del 2022 Enpaia è riuscita a difendere i suoi iscritti e a produrre ricchezza in termini di lavoro e di sostenibilità aumentando il suo core business, ma soprattutto è riuscita a proteggere il benessere sociale e previdenziale degli agricoltori e delle loro famigliè.
Giorgio Piazza, Presidente della Fondazione Enpaia, ha rilevato che ‘dopo due anni difficili, Enpaia è riuscita ad ottenere dei risultati incoraggianti nell’interesse dei propri iscritti. Anche nel periodo di maggiori difficoltà dovute alla pandemia prima, poi alla guerra in Ucraina e adesso in Medio Oriente, i numeri degli iscritti sono cresciuti ed è un sintomo positivo che certifica come l’agricoltura sia un settore resiliente, in grado di produrre ricchezza generando nuovi posti di lavorò.
Per Roberto Diacetti, Direttore Generale Fondazione Enpaia, ‘nel 2023 sono proseguite le condizioni di straordinaria volatilità dei mercati che hanno influito sui rendimenti della gestione finanziaria delle Casse previdenziali. Ciò nonostante, la Fondazione Enpaia sta traguardando un anno con un risultato che colloca il rendimento del portafoglio finanziario al di sopra del 3%, dimostrando una notevole resilienza rispetto alle dinamiche economiche e geopolitiche. Rimangono peraltro centrali per la nostra Cassa gli investimenti a supporto dell’economia reale italiana ed in particolare del comparto agricolo: in questo quadro va ricordata la recente partecipazione di Enpaia all’aumento di capitale di Granarolo, prima operazione del Patrimonio Rilancio gestito da Cdp’.
Tiziana Stallone, Vicepresidente AdEPP e Presidente ENPAB, ha sottolineato: ‘Nella Relazione Enpaia ci sono diversi spunti. Particolarmente rilevante è la questione di genere. E’ inaccettabile, a fronte di una grande preparazione negli studi, che le donne si scontrino ancora con un forte divario con gli uomini per quanto riguarda i redditi e la previdenza. Con riferimento al tema fiscale mi auguro che in Legge di Bilancio vengano rivisti i criteri di tassazione e investimento a beneficio del sistema Paesè.
Per Maurizio Gardini, Presidente Confcooperative, ‘bisogna dare una spinta al settore puntando sui contratti di filiera e sugli investimenti. C’è una grande aspettativa da parte del mondo delle imprese per poter investire al fine di cogliere le opportunità che si stanno presentando. Poi c’è il tema della carenza di manodopera. Mancano profili importanti come i tecnici. In tale quadro, gli investimenti del Pnrr assumono un ruolo centrale nell’ottica di garantire equilibrio, stabilizzazione e rilanciare la filierà.
Secondo Claudio Paitowsky, Presidente Confederdia, ‘sono molte le sfide che il settore sta affrontando. La Fondazione Enpaia ha una struttura e personale importante per contribuire al rilancio del comparto. Occorre un’attenzione particolare da parte della politica per sostenere i lavoratori e dare futuro alle nuove generazioni di imprenditori agricolì.
– Foto ufficio stampa Fondazione Enpaia –
(ITALPRESS).
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’industria audiovisiva italiana raggiunge nel 2024 16,3 miliardi di euro, con un balzo del +9% rispetto all’anno precedente, consolidando una crescita media annua del +4,6% dal 2018, più del doppio rispetto al PIL nazionale. La televisione lineare, protagonista grazie al boom degli investimenti pubblicitari, e il video online, in continua espansione a doppia cifra, guidano questo slancio, confermando il ruolo centrale del comparto nel panorama digitale. Questi i dati emersi dal 7° Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale, presentato oggi 7 ottobre dalla Presidente APA Chiara Sbarigia nella cornice del MIA | Mercato Internazionale audiovisivo, presso il Cinema Barberini.
A seguire si è tenuto un panel per confrontarsi sul tema della qualità delle produzioni, moderato da Massimo Scaglioni (Direttore del Ce.R.T.A., Università Cattolica), con i principali commissioner: Maria Pia Ammirati (Direttore, Rai Fiction), Eleonora Andreatta (Vice Presidente per i contenuti italiani, Netflix), Daniele Cesarano (Direttore Fiction, Mediaset), Nils Hartmann (Executive Vice President, Sky Studios Italia) e Viktoria Wasilewski (Country Manager, Prime Video Italy). La Televisione lineare rimane anche nel 2024 il primo mezzo audiovisivo con una quota del 52% sul totale del settore; considerando l’area integrata degli Audiovisivi di Rete (offerte TV e Online Video) la TV pesa per circa il 61% del totale, confermando il ruolo centrale degli operatori tradizionali anche nella transizione digitale.
Il Rapporto evidenzia inoltre che il mercato sta entrando in una nuova fase: dopo anni di espansione sostenuta dalla domanda e dagli incentivi fiscali, si osserva un passaggio da un modello “demand-driven” a un modello “product-driven”, con maggiore selezione dei progetti e attenzione alla circolazione internazionale delle opere. In questo contesto il sistema degli aiuti pubblici — e in particolare il Tax Credit — rimane una leva essenziale per sostenere la crescita della domanda, la ricerca della qualità e la produzione indipendente; il Rapporto sottolinea però la necessità di requisiti per il sistema degli aiuti basati su rigore, rapidità, semplicità ed efficacia nelle erogazioni.
“Il valore aggiunto del nostro sistema produttivo è nelle imprese indipendenti: sono loro a garantire titolarità delle idee, flessibilità operativa e capacità di costruire progetti esportabili. Investire nella loro sostenibilità finanziaria e nella chiarezza delle regole significa rafforzare la competitività internazionale del prodotto audiovisivo italiano”, ha dichiarato Chiara Sbarigia, Presidente APA. Il panel ha messo a fuoco come l’ecosistema si stia ridefinendo tra broadcaster tradizionali e piattaforme globali — con opportunità concrete per coproduzioni internazionali, titoli a budget elevato e per forme di prodotto short-form e branded content che stanno guadagnando peso nelle strategie editoriali.
La filiera coinvolge oltre 124 mila professionisti, con 4747 donne imprenditrici e una significativa presenza di under 35, pur mantenendo un settore a prevalenza maschile e concentrato nel Lazio. La produzione italiana continua a stupire con titoli di grande successo che guidano un panorama audiovisivo sempre più selettivo e ambizioso. Anche l’unscripted cresce, con la produzione indipendente e il branded entertainment sempre più protagonisti. Lo short form emerge come nuova frontiera creativa e commerciale, tra TikTok e Instagram, trasformando il modo di raccontare storie e di coinvolgere il pubblico. (ITALPRESS).
Economia
Inaugurata a Roma la Space Smart Factory di Thales Alenia Space
Pubblicato
8 ore fa-
7 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Inaugurata a Roma la Space Smart Factory, al Tecnopolo Tiburtino, con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. La fabbrica, realizzata da Thales Alenia Space, JV tra Thales 67% e Leonardo 33%, si configura come uno degli impianti di produzione intelligente, digitale e riconfigurabile più grandi d’Europa. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il ministro Adolfo Urso sono stati accolti dall’Ambasciatore Stefano Pontecorvo, Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Leonardo, dall’Amministratore Delegato di Leonardo Roberto Cingolani, dal Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Teodoro Valente. Presenti alla cerimonia anche Philippe Keryer, SEVP Strategia, Ricerca e Tecnologia di Thales, Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Divisione Spazio di Leonardo e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Thales Alenia Space, Hervé Derrey, Presidente e CEO di Thales Alenia Space e Giampiero Di Paolo, Deputy CEO e Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia.
“Il nostro obiettivo è di diventare dei player globali perché non ce ne sono molti – ha spiegato Cingolani -. Con un impegno profondo per fare questo a livello europeo. Non smetteremo di cercare alleanze e di credere in uno spazio europeo della difesa. Spero che da qui nasca qualcosa di più grande che porti il nostro gruppo a non essere fanalino di coda”.
“È la dimostrazione di come si possano meglio utilizzare le risorse europee”, ha detto Urso, facendo riferimento al coinvolgimento del supporto dato dal PNRR, e di come “si possa fare una partnership tra pubblico e privato. Questo è un esempio emblematico di quello che vogliamo fare insieme agli altri attori europei per garantire l’autonomia strategica europea sullo spazio”. Questa fabbrica rientra in un progetto più ampio ha affermato Urso, con altre strutture, e che “riguarda regioni del nord, Lombardia e Piemonte, del centro come il Lazio e del sud in Puglia. Questi sono distretti industriali che uniscono il Paese”. Dunque per il Ministro: “Questo è un comparto delle nostre grandi imprese e una filiera che coinvolge centinaia di piccole micro imprese, che in qualche misura rappresenta l’unità del paese, più che in altri settori. Credo che questo sia il momento in cui cimentarsi insieme per dare un futuro allo spazio e per garantire dallo spazio la pace, la sicurezza e lo sviluppo del nostro continente e degli altri”.
La Space Smart Factory rappresenta il risultato tangibile di un investimento di oltre 100 milioni di euro che include anche i fondi del PNRR gestiti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), oltre agli investimenti significativi da parte di Thales e Leonardo. Il nuovo polo produttivo, che sarà operativo entro la fine dell’anno con le attività sul satellite Sicral 3 per la Difesa italiana, sorge all’interno del Tecnopolo Tiburtino di Roma, un parco tecnologico d’eccellenza che riunisce già 150 imprese, per lo più piccole e medie, con una forte integrazione con la città e il suo tessuto industriale.
“L’inaugurazione di questo impianto allo stato dell’arte corona anni di impegno intenso da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana e completa la rete di facility operanti sul territorio nazionale per l’assemblaggio, integrazione e test di satelliti”, ha sottolineato Valente, che ha aggiunto: “Il programma Space Factory rappresenta inoltre un esempio virtuoso della collaborazione pubblico-privata a beneficio di tutto l’ecosistema nazionale avendo utilizzato efficacemente le risorse del PNRR per dotare stabilmente il paese di un asset strategico. Grazie alle funzionalità e le capacità produttive di questo impianto, l’Italia si pone come punto di riferimento per la realizzazione di grandi infrastrutture satellitari nell’ambito dell’Osservazione della Terra, delle Telecomunicazione e della Navigazione”.
“Sono particolarmente orgoglioso di inaugurare questa nuova struttura all’avanguardia, progettata per essere tra le più avanzate al mondo nella produzione di sistemi spaziali – ha spiegato Derrey -. Servendosi delle più nuove tecnologie, la Space Smart Factory aumenterà la capacità produttiva e la competitività globale di Thales Alenia Space quale attore chiave nell’industria spaziale europea. La nostra azienda sosterrà ancora di più i programmi sovrani europei e nazionali, nonché le principali ambizioni spaziali del continente, anche nelle grandi costellazioni”.
La Space Smart Factory impiegherà sistemi di automazione flessibili e digitali per offrire elevata capacità produttiva di sistemi spaziali di nuova generazione, con particolare attenzione ai micro e piccoli satelliti, alle costellazioni future e all’intero portafoglio di piattaforme modulari di Thales Alenia Space per programmi commerciali e istituzionali. Supporterà inoltre la rapida riconversione di piattaforme innovative, modulari e di elevate prestazioni per le future costellazioni, tra cui la costellazione ERS dell’Agenzia Spaziale Europea, la costellazione per le telecomunicazioni dell’Agenzia Spaziale Italiana e la costellazione Leonardo per i nuovi servizi di osservazione della Terra. La fabbrica utilizzerà tecnologie digitali e robotiche/cobotiche avanzate per costruire satelliti in più classi e applicazioni. Progettata per ottimizzare la capacità e ridurre i costi, può produrre più di 100 satelliti all’anno, circa due alla settimana, con possibilità di ampliare ulteriormente la produzione in linea con la domanda di mercato. Facendo parte, inoltre, della rete italiana di fabbriche spaziali interconnesse, amplificherà sinergie e capacità produttive. Grazie al suo approccio aperto all’intera filiera e alla stretta collaborazione con il mondo accademico, guiderà lo sviluppo di nuovi prodotti e competenze professionali. Grazie a camere pulite modulari e all’utilizzo delle tecniche digitali, la Space Smart Factory potrà essere riconfigurata in funzione delle produzioni richieste per consentire l’integrazione e prove di un’ ampia tipologia di satelliti di differenti classi e applicazioni, dall’Osservazione della Terra, la Navigazione e le Telecomunicazioni spaziali ai veicoli automatizzati e riutilizzabili e tecnologie dimostrative di In Orbit Servicing.
Il centro è un vero e proprio digital hub che utilizzerà, durante tutte le fasi della progettazione, assemblaggio, integrazione e test dei satelliti, tecnologie quali modellazione numerica e Digital Twin, tecniche di realtà virtuale e aumentata, simulatori integrati e connessi con la filiera dei fornitori ed elementi di alta automazione (robot/cobot). Un altro vantaggio della fabbrica consiste nella sua capacità di trattare grandi costellazioni fino a diverse centinaia di satelliti. Attualmente sono state completate tutte le aree produttive di assemblaggio e di integrazione. Questa nuova struttura aumenterà la capacità produttiva del sito di Roma con l’obiettivo di assumere ulteriori dipendenti altamente qualificati. Non appena la Space Smart Factory sarà operativa, i primi satelliti ad essere testati e integrati nelle camere pulite di nuova generazione saranno il satellite della Difesa Sical 3, i satelliti della costellazione Galileo di seconda generazione e i nuovi satelliti ydel programma Copernicus, ROSE-L e CIMR.
Elemento strategico della struttura è lo Space JOINTLAB, uno spazio innovativo e collaborativo completamente dinamico, fortemente voluto e sostenuto anche dall’ASI attraverso i fondi del PNRR, pensato per ospitare al suo interno una pluralità di funzioni orientate alla formazione di nuove figure professionali nel campo delle discipline spaziali e a sviluppare idee e prodotti innovativi in partnership con PMI, start-up, fornitori, partner industriali e centri dell’ecosistema della ricerca. Questa nuova realtà ottimizza inoltre anche le migliori conoscenze nelle discipline aerospaziali e industriali provenienti da centri accademici come il Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, da organizzazioni reputate a livello mondiale come Accenture, leader nell’innovazione digitale e di processo a supporto del settore aerospaziale.
Tutto il progetto inoltre è ispirato ai principi dell’architettura sostenibile con particolare riguardo al risparmio energetico e all’intenso utilizzo di energie rinnovabili proprio grazie all’impiego delle tecnologie digitali. L’edificio è inoltre certificato LEED, e include sistemi di recupero delle acque piovane e pannelli solari che coprono circa il 10% del fabbisogno energetico. La potenza installata è di 4,5 MW, con un sistema ridondante per garantire la continuità operativa 24 ore su 24. Lo stabilimento è stato progettato dalla società Eos che ne ha anche curato la direzione dei lavori e realizzato dalla società CBRE | Hitrac, leader globale nelle tecnologie per le infrastrutture critiche e nei servizi per l’intero ciclo di vita dei sistemi tecnologici avanzati. Leonardo Global Solutions ha supportato l’intera operazione immobiliare, dall’acquisizione del terreno, alla gestione delle gare d’appalto fino all’avvio del processo di costruzione.
– foto xl5/Italpress –
(ITALPRESS).
Economia
La Consob semplifica il processo di quotazione in Italia dei fondi d’investimento
Pubblicato
10 ore fa-
7 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Migliorare l’attrattività e la competitività del mercato finanziario italiano e allineare l’ordinamento nazionale a quello degli altri Paesi dell’Unione Europea. Questo l’obiettivo principale della delibera n. 23683 del 1° ottobre 2025, con la quale la Consob facilita e semplifica la quotazione dei fondi d’investimento in Italia.
In particolare, l’Autorità, con riferimento agli Exchange Traded Funds (Etf), ha rimosso l’obbligo di redazione e pubblicazione del documento per la quotazione in Italia degli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) europei e dei fondi di investimento alternativo (Fia) aperti riservati, gestiti da società europee. Con il provvedimento sono state anche apportate alcune modifiche all’appendice dello schema regolamentare che disciplina le informazioni da includere nel prospetto in caso di ammissione alle negoziazioni di fondi aperti italiani (Oicr, organismi di investimento collettivi del risparmio).
La decisione della Consob tiene conto degli esiti della consultazione con il mercato, conclusa il 12 luglio 2025, in cui la maggior parte dei partecipanti ha valutato favorevolmente le proposte di semplificazione presentate. Le modifiche apportate entreranno in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione della delibera nella Gazzetta Ufficiale e si applicheranno anche ai procedimenti di quotazione in corso a tale data.
– foto d’archivio IPA Agency –
(ITALPRESS).


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