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Cronaca

Medicina riabilitativa e del lavoro, a Pavia ricordato Salvatore Maugeri

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PAVIA (ITALPRESS) – La cura delle persone più fragili costituisce un’eredità da custodire e valorizzare: questo il messaggio lanciato da Fondazione Maugeri e da Ics Maugeri Spa Società Benefit in occasione della giornata dedicata al 117esimo anniversario della nascita del professor Salvatore Maugeri, l’uomo capace di fornire nel secolo scorso un fondamentale contributo di modernità alla Medicina del lavoro ponendo, già dagli anni 40 del ‘900, le basi per la moderna Medicina riabilitativa. Il motto “La storia di una vita che ha dato vita a molte storie” ricalca il senso delle immagini e delle testimonianze arrivate alla sede madre di Pavia da tutti i centri di Ics Maugeri sparsi in sette regioni d’Italia, dove il ricovero e la cura a carattere scientifico sono sempre il modello da seguire per medici, infermieri e operatori sanitari.
“Nella sanità futura – hanno ricordato in un messaggio anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il neo assessore di Regione Lombardia al Welfare, Guido Bertolaso – un ruolo importante sarà ricoperto proprio dagli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico come quelli di Ics Maugeri, per la funzione essenziale che la ricerca svolge nel garantire a tutti una migliore assistenza”.
Sono intervenuti tra gli altri Luca Damiani, presidente di Fondazione Salvatore Maugeri e di Ics Maugeri Spa Sb, Chiara Maugeri, vicepresidente Fsm e nipote del fondatore, Giuseppe Fraizzoli, amministratore delegato Ics Maugeri Spa Sb. “Celebrare il passato per costruire insieme il nostro futuro in un domani fatto di ricerca e prospettiva europea”, questo il messaggio che hanno voluto lanciare ai tanti medici, infermieri e operatori sanitari arrivati a Pavia da tutta Italia. Tra le testimonianze più toccanti e riassunte in un video quella di Renèe, una ragazza arrivata nel giugno 2021 alla struttura Maugeri di Bari, impossibilitata a camminare a seguito di un trauma cranico per una brutta caduta da cavallo, che ha raccontato il suo percorso di cura e riabilitazione, supportata dall’energia positiva fornita dal personale medico-sanitario. “Dopo 2 mesi di rianimazione ho iniziato una lunga terapia che mi ha portato nel giro di 4 mesi a tornare a camminare – ha spiegato -. Ricordo ancora l’emozione ai miei primi passi, che hanno colpito me e tutti quanti erano in palestra. Mi avevano vista arrivare in condizioni tali che non sembrava più possibile che io potessi muovermi”. La madre della ragazza, commossa, ha raccontato: “Grazie al personale infermieristico di Ics Maugeri non ci siamo mai sentiti soli. C’era sempre una bella parola, una stretta di mano, un messaggio positivo che in queste situazioni è davvero determinante”.
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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