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Cronaca

Tornano i Made in Italy Days su Amazon.it

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo il successo degli scorsi anni, tornano i Made in Italy Days su Amazon.it: otto giorni di offerte su un’ampia selezione di prodotti Made in Italy disponibili su amazon.it/madeinitalydays dal 26 maggio al 2 giugno, per coronare la Festa della Repubblica Italiana.
Protagoniste indiscusse le eccellenze del Made in Italy, che Amazon ospita all’interno della vetrina dedicata su Amazon.it, che proprio quest’anno compie 10 anni, con l’obiettivo di valorizzare l’attività delle piccole e medie imprese (“PMI”) italiane sia in Italia, sia all’estero. Oggi la vetrina Made in Italy è disponibile nei negozi online di Amazon in ben 11 Paesi del mondo – oltre all’Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Svezia, Polonia e Paesi Bassi – per un totale di oltre 3 milioni di prodotti, di cui oltre 2 milioni solo nel negozio online Amazon.it, frutto del lavoro di eccellenza di oltre 5.500 aziende italiane che vendono all’estero. Dal 2019, inoltre, Amazon collabora con Agenzia ICE in 8 Paesi (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Polonia, Paesi Bassi) per la realizzazione di un piano di promozione e sviluppo di queste aziende.
Grazie ai Made in Italy Days, i clienti potranno scoprire prodotti tipici e rappresentativi del territorio e immergersi nell’artigianato e nelle tradizioni che rendono l’Italia un esempio di eccellenza nel mondo. Questa è, inoltre, l’occasione per scoprire le tante piccole e medie imprese che, grazie ad Amazon, sono riuscite a far conoscere le proprie specialità in tutto il mondo.
“Siamo entusiasti di celebrare quest’anno un’importante ricorrenza: i primi dieci anni della vetrina Made in Italy su Amazon.it. In questo decennio abbiamo lavorato per valorizzare al massimo la tradizione artigianale italiana, offrendo ai clienti di tutto il mondo l’opportunità di scoprirla e apprezzarla. Abbiamo avuto l’onore di collaborare con un numero sempre crescente di PMI italiane, che hanno colto l’opportunità di vendere i propri prodotti su Amazon.it, raggiungendo clienti in ben undici Paesi” – afferma Ilaria Zanelotti, Direttore dei Servizi per i partner di vendita per Amazon.it. “L’edizione di quest’anno dei Made in Italy Days è quindi doppiamente speciale: da un lato, rappresenta un appuntamento imperdibile per celebrare l’eccellenza italiana attraverso offerte speciali ed esclusive su migliaia di prodotti; dall’altro, segna un momento significativo per festeggiare questo importante traguardo”.
Tutti i prodotti disponibili sono realizzati da piccole e medie imprese italiane e da marchi italiani rinomati a livello internazionale.
Dalla cucina, con specialità tipiche gastronomiche, vini e liquori, al mondo della casa e dell’arredamento, passando per abbigliamento, accessori e prodotti di bellezza, i clienti possono scegliere tra un’ampia selezione di prodotti provenienti da tutta Italia, scoprendo anche specialità locali da Nord a Sud. Lanciata nel 2015 con la prima sezione regionale dedicata alla Toscana e un catalogo di 5.000 prodotti, la vetrina si è evoluta costantemente nel tempo, ampliando l’offerta e rafforzando il proprio ruolo nella valorizzazione del Made in Italy. Attualmente, sono 18 i percorsi regionali disponibili in vetrina: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto.
– news in collaborazione con Amazon –
– foto ufficio stampa Amazon –
(ITALPRESS).

Cronaca

Schlein “Lo Stato si prenda alcune responsabilità nella politica industriale”

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Cronaca

“Prendersi cura di chi cura”, Fondazione Cariplo al fianco del Terzo Settore

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MILANO (ITALPRESS) – Il lavoro di cura è al centro di una crisi silenziosa, ma sempre più urgente. A rilanciare una questione cruciale per il Paese è stato l’evento “Prendersi cura di chi cura”, promosso a Milano da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore per discutere le difficoltà nel reperire e trattenere professionisti qualificati nei servizi del Terzo Settore.
Il Quaderno di ricerca n.52, curato dall’Evaluation Lab di FSVGDA, fotografa infatti un mercato del lavoro in forte tensione: da un lato, la domanda di psicologi, educatori e assistenti sociali è in costante crescita; dall’altro, l’offerta fatica a tenere il passo, complici il fabbisogno di personale del settore pubblico e condizioni contrattuali spesso poco attrattive.
Nonostante un aumento del 30% delle iscrizioni universitarie nei corsi di laurea legati alle professioni di cura negli ultimi dieci anni (fa eccezione il settore socio-assistenziale che registra, a partire dal 2020, una diminuzione di circa il 10%), il Terzo Settore fronteggia grosse difficoltà. I dati evidenziano chiaramente le problematicità: stipendi più bassi, carichi di lavoro elevati, limitate prospettive di crescita e una percezione sociale ancora debole del “valore della cura” rendono complesso attrarre giovani professionisti e trattenere personale con esperienza.
Durante l’evento, articolato in tre panel, sono stati discussi i dati raccolti nella ricerca e sono emerse proposte concrete: al di là del nodo di fondo dell’aumento delle retribuzioni, si possono migliorare le condizioni contrattuali, investire in campagne di sensibilizzazione e i programmi di formazione continua, costruire alleanze tra università, enti del Terzo Settore e istituzioni. L’obiettivo? Ridare dignità e attrattività a un insieme di professioni che sono il pilastro del welfare e specchio della nostra capacità di prenderci cura gli uni degli altri.
Tre panel hanno scandito il ritmo dell’incontro, offrendo uno sguardo plurale e approfondito sulle sfide del lavoro di cura. Il primo, “Un valore (s)conosciuto”, ha affrontato le dimensioni culturali, economiche e di genere del lavoro sociale, con interventi di Barbara Da Roit (Università Cà Foscari Venezia), Stefano Granata (Confcooperative Federsolidarietà), Paolo Dell’Oca (Fondazione Archè) e Matilde Zanni (Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano). Il secondo, “Dal sapere al saper fare”, ha ragionato sullo sviluppo di competenze specialistiche e trasversali tra formazione accademica e mondo del lavoro, con contributi di Elena Luciano (Università di Milano-Bicocca), Eleonora Cortesi (Consorzio Consolida), Salvatore Semeraro (Consorzio SiR) e Ilaria Botta (Consorzio Il Filo da Tessere). Il terzo, “Utili in tempo utile”, ha messo al centro il protagonismo giovanile e la necessità di transizioni generazionali nelle organizzazioni, con Francesca Gennai (Consorzio Nazionale CGM), Paolo Tartaglione (CNCA Lombardia), Rossana Aceti (Cooperativa Il Pugno Aperto) e Simone Buzzella (Cooperativa Sineresi).
“Il welfare sociale presenta, da tempo, diverse fragilità dovute ad una pluralità di fattori, tra cui l’insufficiente finanziamento, la presenza di forti diseguaglianze territoriali in termini di servizi, il forte squilibrio nell’uso delle risorse destinate più a favore dei trasferimenti monetari piuttosto che al finanziamento dei servizi, un’impostazione che risale a decenni fa e non in grado di rispondere ai cambiamenti demografici e sociali del Paese – afferma Valeria Negrini, Vice Presidente Fondazione Cariplo -. Contemporaneamente questa fragilità mette sempre in maggior evidenza la funzione ed il senso del welfare, come presidio di diritti fondamentali quali la salute e il benessere collettivo della comunità. La necessità di ripensare il nostro modello di welfare intreccia profondamente anche la necessità di ripensare il lavoro educativo e di cura; una sfida che è sia culturale che professionale. Richiede infatti competenze trasversali, in grado di tenere insieme sapere tecnico, sensibilità sociale e visione comunitaria. Nonostante ciò, una percentuale molto alta dei laureati in queste professioni – in gran parte donne – continua a operare in contesti poco valorizzati e mal retribuiti”.
“Nel Terzo Settore – aggiunge – il turnover giovanile raggiunge il 35,8%, segno di una crescente frustrazione. Fondazione Cariplo mira a diffondere una nuova visione del lavoro, che metta al centro il valore umano e sociale del prendersi cura. Riconoscere la portata trasformativa di queste professioni è il primo passo per restituire dignità, riconoscimento e prospettive a chi costruisce quotidianamente coesione e benessere collettivo”.
Fondazione Cariplo ha annunciato l’intenzione di proseguire il lavoro avviato con il Quaderno, continuando il suo impegno sul capacity building e sviluppo organizzativo grazie al Bando Riprogettiamo il futuro, promuovendo una nuova narrazione sul lavoro sociale e sostenendo azioni sperimentali per rafforzare la sostenibilità organizzativa delle realtà non profit.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Mattarella visita la Fondazione Spadolini Nuova Antologia a Firenze

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