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Economia

Sibeg Coca-Cola compie 65 anni, Busi “54 milioni di nuovi investimenti”

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MILANO (ITALPRESS) – 65 anni di storia, innovazione e radicamento nel territorio: Sibeg Coca-Cola, l’azienda che dal 1960 produce e sviluppa in esclusiva per la Sicilia i prodotti di The Coca-Cola Company, Monster Energy e distribuisce Acqua di Tepelene, celebra un traguardo importante. “Ogni ricorrenza è un’occasione per fare il punto sul cammino compiuto e per tracciare nuove rotte – afferma l’amministratore delegato Luca Busi – in 65 anni Sibeg è riuscita in un’impresa unica: trasformare una delle più forti global company al mondo in un’azienda familiare a km zero, capace di ascoltare e rispondere alle esigenze di cinque milioni di consumatori siciliani, più sette milioni di turisti che ogni anno visitano l’Isola. Abbiamo cucito un vestito su misura per la Sicilia in termini di offerta e di prodotto, trasformando ogni sfida in opportunità”.
Il bilancio degli ultimi anni racconta questo percorso: dal 2020 al 2025 il fatturato è cresciuto da 105 milioni a oltre 190 milioni di euro, con un incremento dell’81%. “Anche nell’anno del Covid siamo riusciti a contenere le perdite al -4%, dimostrando la nostra capacità di adattamento. Oggi, nonostante un contesto economico ancora complesso, restiamo un’azienda solida, con un Ebit sul fatturato che si attesta stabilmente tra l’8% e il 9%”. Secondo una ricerca della SDA Bocconi School of Management del 2023 Sibeg genera un impatto economico stimato in circa 36 milioni di euro e dà lavoro a oltre 1.000 persone tra diretti e indiretti a livello regionale. E continua a crescere: nel 2024 è stato registrato un incremento del 4% della forza lavoro, e si prevede un ulteriore +11% entro il 2027, grazie agli investimenti in corso.
Tra questi, i 13,5 milioni di euro per la nuova linea asettica – un progetto inaugurato a luglio dello scorso anno, che consente di portare in house la produzione di sport drinks, the e acque vitaminiche – e i 40 milioni destinati al nuovo magazzino verticale automatizzato, simbolo di una logistica sempre più efficiente e smart, che vedrà l’apertura del cantiere a settembre per diventare operativo a marzo 2027.
In un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy, Busi sottolinea come il ruolo di Sibeg Coca-Cola sia quello “di Innovation Hub e area test. Dal nostro stabilimento di Catania riusciamo a supportare le innovazioni di prodotto perchè siamo veloci nel trovare nuove soluzioni e in grado di arrivare al mercato rapidamente”.
E’ molto forte l’impegno della società sul fronte della sostenibilità. “Siamo stati la prima forza commerciale a girare con sole auto elettriche, e abbiamo installato anche 70 colonnine. Questo nel 2015. Ogni due anni rivediamo la nostra roadmap, con l’obiettivo di diventare Carbon Neutral entro il 2030”.
Infine, rispondendo a una domanda sulla Sugar Tax, l’ad di Sibeg Coca-Cola sottolinea: “Siamo all’ennesimo rinvio, ma ci aspettiamo la cancellazione. Siamo sicuri che riusciremo a farcela. Nonostante questo, nel nostro caso, gli investimenti sono andati avanti”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Banca Ifis raggiunge il 92,5% del capitale sociale di illimity

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VENEZIA (ITALPRESS) – Banca Ifis rende noto che, “alle ore 17:30 di oggi, si è concluso il periodo di riapertura dei termini dell’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria sulla totalità delle azioni ordinarie di illimity Bank. Al termine del periodo di riapertura, le adesioni totali all’Offerta hanno raggiunto la quota del 92,488% (tenuto conto delle Azioni Proprie)”.

“Sulla base dei risultati provvisori dell’Offerta comunicati da Equita SIM alla chiusura della Riapertura dei Termini, le adesioni – si legge – ammontano al 7,208% del capitale sociale di illimity, pari a 6.059.833 Azioni illimity. Pertanto, sulla base dei risultati provvisori della Riapertura dei Termini, laddove confermati, e tenuto conto delle 70.694.489 Azioni illimity già portate in adesione all’Offerta nel corso del Periodo di Adesione, alla Data di Pagamento a Esito della Riapertura dei Termini (i.e., il 18 luglio 2025) l’Offerente risulterà titolare di 77.752.504 Azioni illimity, rappresentative del 92,488% del capitale sociale dell’Emittente”.

Sulla base dei risultati raggiunti, Banca Ifis, continua la nota, “provvederà a rendere effettivo il pagamento del premio del 5% in denaro per ciascun azionista di illimity che ha portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta. Si ricorda, infatti, che lo scorso 24 giugno 2025, Banca Ifis ha reso noto che, qualora al termine dell’Offerta fosse venuta a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di illimity, avrebbe riconosciuto un premio in denaro del 5%, pari a Euro 0,1775, per ciascuna azione portata in adesione all’Offerta.

Pertanto, l’Offerente corrisponderà, “il Corrispettivo in Azioni (i.e., n. 0,10 Azioni Banca Ifis Offerte) ed Euro 1,6835 (comprensivo del Corrispettivo in Denaro Aggiuntivo) agli Aderenti che abbiano portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta durante la Riapertura dei Termini; e il solo Corrispettivo in Denaro Aggiuntivo (i.e., Euro 0,1775 per Azione illimity), a titolo integrativo, agli Azionisti che abbiano già portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta durante il Periodo di Adesione (e abbiano già ricevuto, quindi, il Corrispettivo alla Data di Pagamento del 4 luglio 2025)”.

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– Foto Ufficio stampa Banca Ifis –

(ITALPRESS)

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Economia

Pil, Bankitalia “Sulla crescita pesano dazi e incertezza”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’instabilità delle politiche commerciali e dello scenario geopolitico gravano sulle prospettive di crescita globale. In tale contesto, l’economia dell’area dell’euro è cresciuta oltre le attese nel primo trimestre del 2025, grazie alla forte domanda statunitense in anticipazione dell’inasprimento dei dazi; la crescita si è, tuttavia, indebolita nel secondo, anche per via di una dinamica della domanda interna ancora frenata dall’elevata incertezza”. Lo evidenzia la Banca d’Italia nel Bollettino Economico.Nel primo trimestre del 2025 in Italia è proseguita la crescita dell’attività economica, sostenuta principalmente dalla domanda interna – prosegue Bankitalia -. Il PIL sarebbe cresciuto anche nel secondo trimestre, ma in misura lievemente più contenuta; vi avrebbe contribuito la dinamica ancora positiva dei consumi – che sono sospinti dall’aumento del potere d’acquisto e dalle condizioni favorevoli nel mercato del lavoro – e degli investimenti, che tuttavia risentono del basso clima di fiducia e dell’elevata incertezza”. Secondo le proiezioni macroeconomiche pubblicate lo scorso giugno dalla Banca d’Italia, il PIL aumenterà dello 0,6 per cento quest’anno, dello 0,8 il prossimo e dello 0,7 per cento nel 2027.

“A fronte del rialzo dei dazi imposto dagli Stati Uniti dallo scorso aprile, la Cina potrebbe adottare politiche di prezzo più aggressive per riorientare le proprie esportazioni verso i mercati europei – si legge ancora nel Bollettino -. Gli effetti sull’area dell’euro potrebbero non essere trascurabili, tenuto conto che i beni cinesi rappresentano una quota rilevante delle importazioni dell’area. Secondo nostre stime, i maggiori flussi di beni cinesi potrebbero avere un effetto al ribasso sull’inflazione al consumo dell’area”. “A seguito dell’annuncio dell’inasprimento dei dazi da parte degli Stati Uniti lo scorso 2 aprile, il dollaro statunitense si è deprezzato rispetto all’euro e alle altre principali valute, nonostante un parallelo aumento del differenziale nel rendimento dei titoli di stato decennali rispetto al Bund tedesco – spiega Bankitalia -. Il recente andamento del tasso di cambio euro-dollaro potrebbe segnalare una minore propensione degli investitori a detenere alcune attività denominate in dollari e una maggiore diversificazione da parte degli investitori internazionali”. Sulla base dei dati raccolti nell’ambito dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d’Italia, circa un terzo delle imprese manifatturiere italiane si attende un impatto negativo dei dazi statunitensi sulla propria domanda e sugli investimenti nel 2025. Tuttavia nella prima metà dell’anno le valutazioni sulla domanda estera sono state nel complesso ancora positive.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Dazi, Gros-Pietro “La globalizzazione è imperfetta, ma se viene frenata aumentano i costi”

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MILANO (ITALPRESS) – “I dazi, che ancora non sappiamo quanto saranno e come saranno distribuiti, significano un’incertezza e, nella misura in cui ci saranno, sono un costo. Questo costo va a frenare gli scambi internazionali perché è un onere che si aggiunge agli scambi e quindi va a frenare la globalizzazione. La globalizzazione ha tanti difetti, ma risponde a un principio banale: si produce dove costa meno. Frenare la globalizzazione significa che costerà tutto di più. Che senso può avere introdurre delle misure che fanno costare di più le merci? È abbastanza ovvio: i dazi non servono a cambiare il commercio internazionale anche se questo sarà l’effetto, ma servono a tirare su dei soldi”. Lo ha dichiarato il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro a margine dell’assemblea degli associati ABI 2025 a Milano.

“Gli Stati Uniti hanno un deficit di bilancio che da anni coprono indebitandosi col resto del mondo e pensano di migliorare più bilancio tirando su soldi con i dazi, però questo può ridurre e sta riducendo di fatto la propensione del resto del mondo a investire in treasuries”, ha aggiunto Gros-Pietro spiegando che quella con l’amministrazione americana è “una trattativa continua. Quindi bisogna vedere che effetto farà la reazione dei mercati monetari e che effetto farà anche la negoziazione con il mondo. Sicuramente gli Stati Uniti sono un grandissimo mercato, un grandissimo sistema economico e tecnologico e soprattutto hanno delle carte da giocare. Vedremo come evolverà la situazione”.

“Il presidente degli Stati Uniti è un abile negoziatore: la sua tecnica è quella di proporre delle condizioni terribili per poi allentarle. Così chi non avrebbe mai accettato niente ha la possibilità di dire: me la son cavata con meno peggio. E questo va bene soprattutto se gli interlocutori sono dei politici”, ha aggiunto.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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