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Infantino “150 milioni di richieste in 15 giorni per i biglietti del Mondiale”

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DUBAI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – “In soli 15 giorni, abbiamo ricevuto 150 milioni di richieste da tutto il mondo per l’acquisto di biglietti per la Coppa del Mondo”. Lo ha rivelato il presidente della Fifa Gianni Infantino durante la sessione di apertura del World Sports Summit, l’evento di due giorni che si tiene a Dubai. “Nonostante tutti i resoconti che potreste aver letto sui prezzi, tra i 6.000 e i 60 dollari, la verità è che questi sono i numeri – ha aggiunto il numero uno del calcio mondiale – In ognuno dei 15 giorni di prevendita, abbiamo registrato una media di 10 milioni di richieste al giorno, con Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna in testa”. Parlando a un forum che includeva leggende del calcio come Ronaldo Nazario, Luis Figo, Andrés Iniesta, Carles Puyol, Didier Deschamps, Roberto Baggio, Paolo Maldini, Cafu e Alessandro Del Piero, che ha svolto il ruolo di relatore, Infantino ha offerto un altro dato statistico ottimistico.

“Nella storia quasi centenaria della Coppa del Mondo, sono stati venduti 44 milioni di biglietti e abbiamo ricevuto richieste tre volte superiori”. L’allargamento del Mondiale a 48 squadre e 104 partite dovrebbe generare un record di 50-60 milioni di biglietti venduti. Infantino ha anche annunciato che la prossima cerimonia di premiazione “The Best” della Fifa si terrà a Dubai, vantandosi del successo commerciale e mediatico del Mondiale per Club della scorsa estate. “Non si è trattato solo dei 33 milioni di euro generati da ogni partita, è servito anche a dimostrare l’universalità del calcio – ha spiegato il dirigente svizzero – La finale tra Chelsea e PSG da sola ha riunito giocatrici provenienti da 16 paesi e cinque continenti”. Infantino, infine, ha delineato i principi chiave per il futuro: “Lavoreremo per sviluppare uno stile di calcio più offensivo e accattivante, ed anche più equo. Dobbiamo continuare a fornire agli arbitri gli strumenti necessari per correggere eventuali errori”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Lazio, Sarri operato per fibrillazione atriale: intervento riuscito

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio comunica “che il mister Maurizio Sarri, a seguito di un riscontro di fibrillazione atriale, è stato sottoposto presso il Policlinico Tor Vergata a un intervento di ablazione transcatetere con tecnologia PFA”. Lo rende noto il club biancoceleste in una nota in cui spiega che l’intervento, “eseguito dal professor Andrea Natale, pioniere a livello internazionale e con oltre trent’anni di esperienza nel trattamento di tale patologia, si è svolto con esito positivo. All’intervento era presente il Medico Sociale della S.S. Lazio, dott. Italo Leo”.

Sarri “riprenderà regolarmente nei prossimi giorni la guida della squadra. La S.S. Lazio e il Mister ringraziano il Policlinico Tor Vergata e l’équipe del professor Natale per l’elevata professionalità e per la qualità delle cure garantite quotidianamente a tutti i pazienti”, conclude il club.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Paura per Joshua, incidente stradale in Nigeria: due morti, il pugile lievemente ferito

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ROMA (ITALPRESS) – Due persone sono morte in un grave incidente stradale avvenuto in Nigeria, nel quale è rimasto coinvolto anche il pugile britannico Anthony Joshua. Lo riferiscono fonti di polizia e media locali. L’incidente si è verificato lungo la superstrada Lagos-Ibadan, nello Stato di Ogun, quando il veicolo su cui viaggiava Joshua si è scontrato con un mezzo pesante fermo sul margine della carreggiata.

Le due vittime sono decedute sul colpo, mentre l’ex campione del mondo dei pesi massimi ha riportato ferite non gravi ed è stato trasportato in ospedale per accertamenti. Il 19 dicembre scorso, Joshua era tornato sul ring contro lo youtuber-pugile Jake Paul vincendo per ko al sesto round.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Simonelli “Milan-Como a San Siro, intollerabile mettere in dubbio gli arbitri”

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ROMA (ITALPRESS) – “Risponderemo come a tutte le comunicazioni di vario tipo che giungono dai club, Pec o non Pec, dopo averle analizzate nelle sedi opportune. Sul fatto che la credibilità del campionato sia minata, non mi trovo. Ci vuole rispetto per la classe arbitrale che svolge un ruolo delicato”. Così Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, sulla lettera di protesta contro i torti arbitrali inviata dalla Lazio alla Lega Serie A, dopo il gol convalidato a Davis nei minuti finali di Udinese-Lazio di sabato.

“Non è mio compito quello di dissertare sui fatti tecnici – prosegue Simonelli – Ieri sera ho avuto modo di sentire il designatore Rocchi per gli auguri di buon anno e mi ha anticipato che domani sera su Open Var verrà data un’ampia e dettagliata spiegazione sul gol contestato dalla Lazio. Da presidente di Lega, non posso che confermare la totale fiducia nell’operato della classe arbitrale e metterla in dubbio mina fortemente, questo sì, la credibilità del sistema e non è tollerabile. Ci può stare che un club si senta danneggiato da alcuni episodi, ma come sappiamo gli errori arbitrali fanno parte del gioco del calcio così come gli errori degli attaccanti, dei difensori e dei portieri e come tali vanno accettati senza pregiudizi”. “Se poi si ritiene, come scritto nella lettera, che si tratta di ‘una sequenza di episodi che, per frequenza, natura e impatto, non è più archiviabile come casualità’ allora il discorso è diverso. Se si sostiene che c’è un disegno dietro, la strada è quella della denuncia nelle sedi competenti”.

Definitivamente tramontata Milan-Como a Perth, il ministro per lo sport e i giovani Abodi ha parlato di superficialità: “Non voglio entrare in polemica con Abodi. Parlare di superficialità quando da mesi i nostri uffici erano in continuo dialogo con i vertici del calcio europeo e mondiale mi sembra ingeneroso, è un po’ strumentalizzare l’accaduto per dire al pubblico quel che vuole sentirsi dire. Da tifoso, posso capire che giocare una partita a 13mila chilometri da noi sarebbe stato anomalo, penalizzante per i tifosi, ma era una scelta non della Lega ma dei club interessati. La Lega ha solo portato sul tavolo una serie di proposte e quella dell’Australia era di gran lunga la più vantaggiosa. Ma le condizioni poi si sono dimostrate impraticabili. Secondo me, era volontà fin dall’inizio da parte dell’AFC quella di non voler far giocare questa gara. Non si voleva che l’Italia fosse la prima a rompere questo tabù ed è stata sbarrata la porta. Dal punto di vista commerciale, questa è un’occasione persa”.

“Se si potevano invertire le due partite tra Milan e Como e giocare quella a San Siro il 15 gennaio? Non è facile trovare questi incastri anche con le tv. Se non si è fatto quel cambio, è perché era oggettivamente difficile farlo”. Dove e quando si giocherà Milan-Como ancora non è deciso: “A questo punto si farà a San Siro nella prima data utile. Dovremo aspettare il 31 gennaio, data in cui si decideranno i playoff di Champions League per stabilire quando San Siro sarà libero anche dall’Inter e uno di quei mercoledì sarà piazzata la gara, il prima possibile”. Il futuro della Supercoppa: “Non abbiamo più il vincolo della doppia semifinale. Il prossimo anno si giocherà la Coppa d’Asia a Riad e i sauditi, pur avendo ancora un’edizione contrattualizzata, hanno già detto che rinunceranno. Saremo libero di scegliere luogo e formato. La mia idea è quella di tornare alla formula classica: finale unica tra vincitrice del campionato e vincitrice Coppa Italia. Se si andrà verso la finale unica, la data potrebbe anche essere all’inizio del campionato, come in passato. Ma sono scelte che riguardano il consiglio di Lega, come del resto anche il luogo della finale”.

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Come la Lega può aiutare Gattuso in vista dei playoff per conquistare un pass per i Mondiali è presto detto: “Da parte di tutti i club, c’è la massima volontà di aiutare Gattuso. Spostare una giornata di campionato è molto difficile, il calendario è molto serrato. Sullo stage le società hanno dato la loro disponibilità. Da parte nostra cercheremo di fare il possibile per aiutare il ct, se lo merita”.

Sulla proposta di anticipare alle 20 l’inizio delle partite: “Sono convinto di questa mia idea. Sul fatto che possa concretizzarsi presto ho qualche dubbio, ci sono delle forti resistenze. Sono le tv che devono convincersi”. Le lamentele sul pallone di colore arancione: “Abbiamo ricevuto tante giuste proteste su questo, ci sono persone che non riescono a vederlo per il daltonismo. Abbiamo chiesto al nostro fornitore di anticipare la fornitura di nuovi palloni. Per ogni partita servono 25 palloni, sono 500 palloni a settimana più quelli che diamo alle squadre per gli allenamenti. Hanno messo in produzione tutti i nuovi palloni con un colore che si possa vedere, ma ci vorrà qualche tempo prima che si possa sostituire questo arancione: una scelta non felice. Si tornerà al giallo o al bianco”.

“La Serie A a 18 squadre è un’ipotesi definitivamente tramontata? Non riguarda solo la Serie A, ma tutto il movimento calcistico professionistico. Il 15 gennaio la Federazione ha convocato a Roma un tavolo di lavoro con le leghe sulle riforme dei campionati”. A Riad ha fatto discutere la foto di De Laurentiis seduto sui gradini dello stadio e non in tribuna autorità al suo fianco: “Se c’è stata qualche sbavatura diplomatica? No, assolutamente. Era nel royal box, aveva lasciato il suo posto alla figlia Valentina. Ha preso un posto normale in tribuna: essendo scaramantico, in quel momento si è seduto sulla gradinata e visto che la semifinale era andata bene per il Napoli ha preferito sedersi sempre lì. Nessuno sgarbo”. Simonelli, infine, svela cosa si augura per il calcio italiano per il 2026: “La risposta è semplice: che la Nazionale ci porti finalmente a rigiocare il Mondiale e che poi si possa fare un Mondiale degno della nostra tradizione”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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